TRUCCHI
CONSIGLI E TUTORIAL SU COME SI UTILIZZA IL PROGRAMMA SLIC3R PER LO
SLICING LAYER
Per
eseguire una stampa 3D, oltre che avere conoscenze tecniche e
pratiche sulla macchina di stampa, occorre necessariamente un
programma che suddivida in “strati” il file dell'oggetto da
stampare e creare il G-code da mandare alla stampante 3D per
l'esecuzione. Molti sono i software che fanno questo, alcuni
integrati all'interno del software di controllo proprietario della
macchina ed alcuni invece, più o meno funzionali e pratici da usare,
si possono installare ed usare indipendentemente dal software di
controllo stesso.
SLIC3R
è uno di questi software ed è diventato un programma molto diffuso
(perche open-source) multipiattaforma, relativamente veloce ed
estremamente personalizzabile.
Di
seguito forniamo un TUTORIAL di massima delle impostazione base che
possono aiutare il neofita nella delicata ed importantissima
operazione di generazione del G-Code. Certo non saranno spiegati
dettagli approfonditi ma questa guida vuole essere una base
teorico/pratica sulla quale fare riferimento per la corretta
compilazione e manipolazione del G-code in modo tale che, le nozioni
basilari indicate, permettano a chiunque di partire con i giusti
settaggi ( molto spesso più che sufficienti) per la successiva
operazione di stampa 3D.
Premettiamo
subito che non esiste una formula fissa che funziona bene su tutte le
macchine e quindi, se volete ottimizzare ulteriormente le funzioni
della vostra stampante, dovrete necessariamente procedere ad
esperimenti e test di prestampa, prima di tirar fuori il meglio dalla
vostra macchina
PASSAGGIO
1: NOMINARE IL PROFILO
L'applicazione
è suddivisa in quattro schede: Plater, Print Settings, Filament
Settings e Printer Settings.
La
scheda Plater è quella più intuitiva e di solito è l’ultimo
posto dove recarsi prima dello slicing, quindi ci torneremo dopo.
Uno
degli aspetti più carini di Slic3r è la facilità con la quale si
possono creare e richiamare diversi profili
(Figura
5-1). Scegliere un profilo salvato
Se,
dopo aver modificato un’impostazione, si fa clic sull'icona Save,
appare una casella di testo dove è possibile cambiare il nome del
profilo
(Figura
5-2). Salvare un profilo
Provate
a creare un profilo non solo per ciascuna stampante, ma anche per
ciascun tipo
specifico
di stampa, come “Parte vuota Ultimaker" o "Ultimaker
superveloce".
PASSAGGIO
2: PRINT SETTINGS
Il
primo sottogruppo di impostazioni di stampa è "Layers and
perimeters". Layer height
(Figura
5:3) Impostare l'altezza dello strato
è
lo spostamento dell’asse Z (o estrusore) tra uno strato e il
successivo.
Un’altezza
inferiore produce un aspetto migliore e più liscio, ma richiede
anche più tempo per stampare. Un buon valore di partenza può essere
compreso tra 0,2 e 0,3 mm. Molte macchine attualmente sul mercato
gestiscono altezze dello strato di 100 micron (0,1 mm) senza
problemi.
Una
stampa con un’altezza dello strato di 0,1 mm conterrà il doppio
degli strati rispetto a una stampa con un’altezza dello strato di
O,2 mm e quindi lo slicing e la stampa richiederanno il doppio del
tempo.
First
layer height serve a specificare l’altezza del primo strato che si
stampa. Può essere inserita in mm 0 in % (un’altezza pari al 200%
farà si che il primo strato sia alto il doppio degli altri strati).
Usando un primo strato più spesso vi assicurate che la vostra stampa
abbia una base resistente.
I
PERIMETRI E GLI STRATI SOLIDI
Anche
i perimetri sono importanti
(Figura
5-4) Impostare i perimetri
perché
irrobustiscono la stampa. Un valore pari a due specifica che la
stampante deve disegnare due contorni solidi intorno al bordo della
parte che sta stampando, su ogni strato.
(Figura
5-5). L'effetto dei perimetri
Di
solito, due è un buon valore di partenza, ma sono comuni anche le
stampe con tre perimetri.
Randomize
starting points, impedisce che sul lato dell'oggetto appaia
un rientro visibile e quindi vi consigliamo di spuntare questa
casella. Una buona idea è anche permettere a Slic3r, di generare
ulteriori perimetri quando è necessario.
Gli
strati solidi sono completamente pieni di plastica
(figura
5-6): Gli strati solidi
motivo
per cui, di solito, conviene usarne alcuni nella parte inferiore
dell'oggetto. Vi consigliamo di aggiungerne almeno due in basso e
almeno uno in alto.
Tenete
presente che se dovete stampare un oggetto molto grande, ciascun
livello solido richiederà parecchio tempo e quindi, se nel vostro
caso la velocità è più importante della robustezza ,vi conviene
ridurre questi valori.
IL
RIEMPIMENTO
(Figura
5-7): Impostare le opzioni del riempimento
Il
FILL DENSITY è la percentuale di ciascuno strato che sarà riempita
di plastica (O,2 = 20%). Per nessun motivo dovreste superare il 60%,
a meno che non vogliate un oggetto davvero denso. Un riempimento del
20% va bene per la maggior parte delle stampe, ma potete regolare
questo valore a piacere e analizzare i pezzi dopo averli completati
per notare la differenza di stabilità strutturale.
Una
densità pari a O (zero) fà si che venga stampato solo il perimetro
(o i perimetri) dell’oggetto, che quindi sarà completamente vuoto.
FILL
PATTERN
(Figura
5-8): Il pattern di riempimento all'interno di un oggetto
Il
Fill Pattern, regola il percorso che deve seguire l'estrusore
durante il riempimento.
Non
ha enormi conseguenze sulla stabilita strutturale dell’oggetto.
Il
Top/bottom fill pattern è il pattern usato negli strati solidi
inferiore e superiore.
Le
impostazioni avanzate offrono un controllo ancora maggiore sul
riempimento, anche se non si consiglia di modificarle. "Infill
every 2 layers" alterna tra strati pieni (con la densità
desiderata) e vuoti. "lnfill every 3 layers" crea due
strati vuoti e uno pieno e così via. Lasciare sempre a 1, cioè come
suggerisce l'impostazione predefinita. Potete anche decidere di
inserire uno strato solido ogni “n” strati, per una maggiore
stabilità. Fill angle è l’angolo al quale l’estrusore esegue i
suoi percorsi di riempimento, in base all’orientamento degli assi
della vostra macchina.
Non
è dato ben sapere l'effetto che possa produrre sull’oggetto
modificare questo valore, ma il livello del suo impatto può variare
in base ai pattern di riempimento che usate.
Di
solito si consiglia lasciare "Only retract when crossing
perimeters" non spuntato.
LA
VELOCITA'
ln
merito alla velocità:
(Figura
5-9) Impostare la velocita'
Perimeters
- determina quanto velocemente verranno stampati i perimetri. 50
mm/s è un buon punto di partenza, ma consultate la documentazione
della vostra stampante perché alcune possono andare così veloci
mentre per altre si deve impostare questo valore su un numero più
basso.
Small
perimeters - indica quanto velocemente verranno stampati i
perimetri più piccoli. Generalmente è un valore più basso di
quello relativo ai perimetri normali, per lasciare alla plastica più
tempo per raftreddarsi.
External
perimeters - sono i perimetri esterni del pezzo,
quelli più importanti. Consigliamo di iniziare con una velocità
simile, se non esattamente uguale, a quella dei perimetri normali.
Infill
- indica quanto velocemente stamperà la macchina durante la fase di
riempimento. Dato che qui le linee pulite e la precisione assoluta
non sono di primaria importanza, si può esagerare! La velocità, qui
impostata ad 80 mm/s, è abbastanza conservatrice, soprattutto per il
modello di stampante Ultimaker, ma è probabilmente un buon punto di
partenza anche per altre macchine di stampa.
Solid
infill - determina quanto velocemente verranno stampati gli
strati solidi. Questi percorsi sono più importanti dei riempimenti
normali e quindi conviene mantenere questo valore più basso, ma
senza ridurre troppo la velocità, dato che gli strati riempiti
richiedono parecchio tempo.
Top
solid infill - indica quanto velocemente verrà stampato lo
strato (o gli strati) superiore riempito al 100%. Dato che è
importante che venga bene, conviene mantenere questa velocità più
bassa delle altre due.
Bridges
- si usa per riempire i vuoti, quando l’estrusore stende il
filamento tra due pareti. Se il vuoto è maggiore di 1,2 cm, il
risultato penzolerà, a prescindere dalla velocità, ma con una
maggiore rapidità si possono evitare problemi maggiori. Il materiale
della stampa e la temperatura dell’ugello avranno un effetto sulla
caduta della plastica durante la stampa dei bridge.
Travel
- è la velocità alla quale si muoverà la vostra macchina tra due
punti di
estrusione.
Dal momento che non estruderete mai per adesso, potete esagerare
anche questo valore. Vi consigliamo di scegliere un valore da 175
mm/s in su. Le macchine che usano un estrusore bowden leggero (come
la Ultimaker) possono muoversi a 3OO mm/s.
First
layer speed - modificherà quanto rapidamente la macchina
stamperà il primo strato. Consigliamo di impostarlo da 50% in su e
non salire mai sopra l'80% ameno che non si provi prima i risultati.
LO
SKIRT
(Figura
5-10) Configurare lo skirt
Lo
skirt è una linea attorno al perimetro dell’oggetto stampato,
disegnato dalla stampante prima di eseguire qualunque altra
operazione. E un’ottima opportunità per
"preparare"
l’estrusore, assicurarsi che l’ugello sia a un'altezza idonea e
interrompere la stampa prima che sia troppo tardi se è necessaria
qualche regolazione.
Se
normalmente l’estrusore ha bisogno di qualche secondo prima che
appaia la plastica,
basta
aumentare il numero di cicli in modo che giri intorno al pezzo più
di una volta. Di
solito,
lo skirt è mantenuto a un livello alto e tra 3 e 10 mm di distanza
dall’oggetto
(Figura
5-11) – lo skirt.
I
SUPPORTI
(Figura
5-12) Configurazione supporti
(Figura
5-13) - supporti
Generare
automaticamente i supporti, durante lo slicing, fa si che la
stampante
stampi
delle "impalcature" sotto le sporgenze e gli angoli
difficili, dando complessivamente migliori risultati una volta che si
rimuovono i supporti. Basta spuntare questa casella (Figura 5-12) e
Slic3r fa tutto da solo.
Overhang
threshold - è l’angolo oltre il quale verranno generati i
supporti. Per evitare che la macchina generi supporti per sporgenze
piccole che non ne hanno realmente bisogno, conviene partire da 45°.
Si
può anche assegnare ai supporti un pattern, come ai riempimenti, ma
probabilmente qui è più importante, dato che alcuni pattern sono
più facili da togliere dopo la stampa di altri. Ecco di seguito
quali tipi di pattern usare:
Rectilinear
- è un buon punto di partenza.
Anche
Pattern spacing avra un effetto importante sulla
struttura dei supporti: un valore più alto genererà supporti più
facili da rimuovere.
Pattern
angle è l’angolo al quale verranno stampati i supporti,
rispetto agli assi x e y della vostra macchina. Uno spazio
eccessivamente ridotto genera supporti più simili al resto
dell’oggetto e più difficili da rimuovere. Uno spazio troppo
grande, invece, può non fornire supporto sufficiente alle sporgenze.
NOTE
ED IMPOSTAZIONI VARIE
(Figura
5-14) – Scrivere note
Le
note sono utili ma sono completamente facoltative e non producono
nessun
effetto
sulla stampa. Dopo aver stampato un oggetto e aver notato gli effetti
delle modifiche sul risultato, potete scrivere qui dei commenti per
sapere cosa cambiare in futuro.
La
stampa sequenziale va toccata solo se si dispone di un modo
automatico di rimuovere gli oggetti dal piatto di stampa e si
vogliono stampare molti oggetti uno dopo l’altro. Consigliamo di
non modificare mai le opzioni di output
(Figura
5-15) – opzioni di output
ma
sono utili se volete creare un formato standard per i nomi dei file
G-code, per esempio.
Le
impostazioni Multiple Extruders
(Figura
5-16) – Configurare diversi estrusori
Queste
impostazioni sono pensate per le macchine con più di un estrusore.
Qui potete specificare cosa deve fare ciascun estrusore, come
supporti e riempimento.
IMPOSTAZIONI
AVANZATE
Questo
settore è meglio non toccarlo più di tanto eccetto la larghezza di
estrusione
(Figura
5-17) – Le impostazioni avanzate
Con
informazioni precise sulla plastica e sull'ugello (che inserirete
dopo),
SIic3r
può regolare l’altezza dell’estrusore per ampliare la larghezza
dell’estrusione.
Vi
consigliamo di aumentare la larghezza del primo strato fino a oltre
il 100%, per fare in modo che la plastica aderisca al piatto in modo
più efficiente. Per quanto riguarda gli altri settori di questa
finestra operativa non ci sono da eseguire altre modifiche ed è
consigliabile lasciare tutto a zero come impostato di default.
PASSAGGIO
3: FILAMENT SETTINGS
Siamo
ora ad una scheda molto importante, il Filament Settings
(Figura
5-18). Le impostazioni del filamento
Probabilmente
con la Vostra macchina era in dotazione della plastica, oppure avete
comprato altre bobine di altri colori o materiali. Probabilmente il
diametro del vostro filamento è indicato come 3 mm o 1,75 mm, ma
questo non è quasi mai esatto.
E'
quindi consigliabile acquistare o reperire un calibro o micrometro, e
misurare il vostro filamento in diverse posizioni e calcolate una
media ed inserite il numero ricavato in SLIC3R
(Figura
5-19) – Calibro micrometro per misurare il filamento
Extrusion
multiplier si limita ad alterare il valore inserito nella
casella del diametro. A meno che non abbiate un motivo specifico per
modificarlo, lasciate 1.
Sono
importanti anche le temperature di estrusore e piatto. Per il primo
strato potete
specificare
una temperatura diversa. Per cominciare, impostate l’estrusore a
una temperatura superiore al normale, per favorire l'aderenza e la
viscosità.
Per
il PLA, una temperatura dell’estrusore di 185° è
probabilmente il minimo (questo profilo della Ultimaker è impostato
per stampare in PLA).
Per
l’ABS, vi consigliamo di partire da 220°. Se avete un
piatto riscaldato, usate la temperatura che volete, dato che
qualunque valore sarà d’aiuto. Nel caso del PLA, probabilmente
60°C è un buon spunto di partenza e 110 è ottimo per l'ABS (anche
se, se il piatto impiega troppo tempo a scaldarsi, conviene abbassare
a 95/100 °C questo valore).
Se
non avete un piatto riscaldato, mantenere la temperatura del piatte
su 0 (zero). Se non è impostato a 0(zero), la stampa non comincerà
mai.
IL
RAFFREDDAMENTO
Siamo
quindi alla pagina delle impostazioni del raffreddamento
(Figura
5-20). Le impostazioni del raffreddamento
Cominciamo
con quelle della ventola. Se la vostra macchina non ha una ventola
diretta sull’estrusore o sulla piattaforma di costruzione
(Figura
5-21) – la ventola sull'estrusore di una Ultimaker
potete
saltare questo passaggio. Se avete una ventola, spuntate "Enable
auto cooling" e leggete la descrizione che appare quando ci
passate sopra con il mouse: questa impostazione raffredderà in modo
intelligente solo quando necessario e manterrà spenta la ventola il
resto del tempo.
Mentre
regolate le impostazioni seguenti, ricordate la descrizione
dell’attivazione automatica della ventola per vedere come le
modifiche possono cambiare l’attivita intelligente della macchina
durante la stampa.
Fan
speed - è una percentuale a discrezione dell’utente.
Provate alcune stampe con il
raffreddamento
attivato e aumentate la velocità minima della ventola se notate che
la
plastica
cola o si appiccica eccessivamente all’ugello.
Bridges
fan speed - determina quanto rapidamente girerà la ventola
durante la stampa dei bridge (tenete alto questo valore per favorire
il raffreddamento e ridurre al minimo le cadute). Di solito si
consiglia disattivare la ventola per il primo strato per mantenere la
plastica più fluida e appiccicosa possibile, perché aderisca al
piatto (vale soprattutto per la stampa in PLA).
Potete
anche spuntare una casella che vi fa tenere la ventola sempre accesa,
dall’inizio alla fine della stampa.
Le
soglie del raffreddamento offrono un controllo più avanzato
sull’accensione della ventola. In generale, gli strati con tempi di
stampa più brevi (come la punta di un cono) sono più difficili da
portare a termine per la stampante e quindi un flusso d'aria
supplementare offre dei benefici.
Con
il tempo e molti esperimenti imparerete a impostare le soglie della
velocità di stampa, ma ecco di seguito dei buoni punti di partenza:
Attiva la ventola se la stampa dello strato dura meno di | 60 secondi |
Rallenta se ia stampa dello strato dura meno di | 15 secondi |
Velocita' minima di stampa | 10 mm/sec |
Potete
impostare la velocità minima di stampa abbastanza bassa: in questo
modo, otterrete una grande variazione di velocità di stampa durante
le stampe più difficili.
Probabilmente
scoprirete che per oggetti diversi sono necessarie soglie di
raffreddamento diverse e quindi la soluzione più rapida può essere
creare profili di slicing diversi per ciascun materiale: per esempio,
uno per oggetti con molte colonne strette, uno per oggetti cavi e uno
per i busti (dove i dettagli sono importanti).
PASSAGGIO
4: PRINTER SETTINGS
Adesso
possiamo spostarci nella scheda Printer Settings
(Figura
5-22). - Le impostazioni della stampante
Prima
di cominciare con le impostazioni generali, munitevi di righello e
misurate la lunghezza e la larghezza utili dell’area di stampa.
Quindi inserite i risultati nelle caselle relative alle dimensioni
del piatto.
Print
center - deve corrispondere alla metà della lunghezza e
della larghezza del piatto, in modo che la stampa cominci nel centro
esatto della piattaforma di costruzione.
Per
impostazione predefinita, Z offset è impostato su 0 (zero) mm e deve
essere lasciato cosi a meno che non passiate spesso a una piattaforma
di costruzione di spessore diverso. Se, per esempio, la piattaforma
di vetro riscaldato si può rimuovere, potete impostare Z sul suo
spessore in modo che la macchina si regoli automaticamente quando
eseguite lo slicing di un oggetto con quel profilo.
G-code
flavor - dovrebbe andare bene su RepRap (Marlin/Sprinter),
ma aprire la casella e selezionate il valore che descrive con maggior
precisione la vostra macchina.
Non
spuntate la casella "Use relative E distances" a meno che
non siate assolutamente sicuri che la vostra macchina usa il
posizionamento relativo. Quasi tutte usano quello assoluto, che
specifica il punto finale del movimento corrente nel G-code, a
prescindere da dove ci si trovi.
ll
valore di Extruders deve essere cambiato solo se sulla
vostra macchina c’è più di un
estrusore.
ln questo caso, tornate nella sezione Multiple Extruders della
scheda Print
Settings
e cambiate queste impostazioni.
IL
G-CODE PERSONALIZZATO
Il
G-code personalizzato
(Figura
5-23) Le impostazioni custom del G-code
può
essere usato per sovrascrivere le impostazioni di calibrazione
predefinite (passi per mm) e posizionare l’estrusore in un punto
specifico all’inizio di una stampa, tra le altre cose.
Il
G-code personalizzato è quasi sempre specifico per la propria
macchina e quindi dovete consultare la documentazione della vostra.
Start
G-code spesso include comandi per azzerare tutti e tre gli
assi, scaldare l'estrusore e il piatto riscaldato, eseguire test di
qualche tipo per l’estrusione e avviare la stampa.
End
G-code, in genere, spegne l’estrusore e il piatto
riscaldato, azzera di nuovo tutti e tre gli assi e abbassa la
piattaforma z per facilitare la rimozione dell’oggetto stampato.
LE
IMPOSTAZIONI DELL'ESTRUSORE
Passiamo
nella sezione Extruder 1 della scheda Printer Settings
(Figura
5-24) . Le impostazioni dell'estrusore
Il
diametro dell’ugello dovrebbe essere fornito dal produttore, ma in
caso contrario bisogna armarsi di calibro e misurarlo da soli. Le
misure più comuni sono 0,35 / 0,4 / 0,5 mm.
Non
modificate il valore di Extruder offset a meno che non abbiate più
di un estrusore. In questo caso, questa è la distanza orizzontale e
verticale tra gli estrusori.
LA
RETRAZIONE
(Figura
5-25) – Le impostazioni della retrazione
La
retrazione è una delle funzionalità più interessanti di Slic3r e
migliora
notevolmente
la qualità delle stampe. Ritraendo il filamento caldo con il motore
dell’estrusore durante i movimenti, si evita che la plastica
goccioli. La lunghezza del filamento da ritrarre prima di passare al
percorso di estrusione successivo dipende ampiamente dal motore e
dagli ingranaggi che avete e quindi di conseguenza dalla qualità
della macchina di stampa. I tipi economici molto spesso NON possiedo
elementi meccanici ed elettrici in grado di soddisfare le aspettative
e quindi è meglio desistere in prove inutili.
Detto
questo, se non avete idea di cosa mettere in Length, vi consiglio di
cominciare con 0,75 mm e di modificare questo valore se notate che si
producono ancora dei fili tra i vuoti. Il valore che si usa qui è
cosi alto per via degli ingranaggi del motore della Ultimaker.
Lift
Z alza l’estrusore (o abbassa il piatto) durante la
retrazione e prima di passare al percorso successivo, dove lo
abbasserà, per evitare che faccia cadere l’oggetto dalla
piattaforma o trascini con sé la plastica. Se state costruendo
oggetti alti che possono cadere facilmente dalla piattaforma,
impostate questo valore sull’altezza di uno strato. Se no, potete
lasciarlo su 0 (zero).
Speed
- indica quanto rapidamente il motore dell’estrusore deve
invertirsi per ritrarre il filamento. Conviene che lo faccia in
fretta e quindi fate delle prove. Vi consigliamo di partire da 15
mm/s, dato che, di nuovo, gli estrusori sono molto diversi tra loro
in quanto a ingranaggi e velocità del motore.
Extra
length on restart - è la lunghezza della plastica che
volete estrudere dopo uno spostamento a un nuovo percorso e prima di
riprendere il movimento. Di solito non si usa, perchè aggiunge
ulteriore plastica dove non serve. L’unica applicazione può essere
quando l’estrusore ha seri problemi a ripartire dopo la retrazione,
ma in questo caso consigliamo di abbassare la lunghezza e/o la
velocità della retrazione invece di impostare questo valore su un
numero diverso da zero.
Minimum
travel after retraction - è la distanza minima necessaria
perché la stampante esegua la retrazione. Se specificate 3 mm, per
esempio, se i due percorsi sono più vicini di 3 mm l’estrusore si
ritrae, per evitare che il motore lavori troppo e in modo superfluo
durante una stampa estremamente complicata. Consigliamo un buon punto
di partenza a 2 mm.
Le
ultime due impostazioni servono a chi ha più estrusori. Quando uno
degli estrusori è
disattivato,
lo si può ritrarre per evitare che goccioli mentre l’altro sta
lavorando. Qui potete anche aggiungere ulteriore lunghezza al
riavvio, dove può rivelarsi più utile, dato che spesso gli
estrusori in una configurazione multipla rimangono inattivi per più
tempo e possono richiedere una preparazione supplementare.
PASSAGGIO
5: tornare nella scheda PLATER
Adesso
possiamo tornare nella scheda Plater. Caricate un oggetto facendo
clic su Add, o trascinatelo nella griglia sulla sinistra. L'oggetto
si aggancerà automaticamente al centro della piattaforma di
costruzione
(Figura
5-26): Un oggetto centrato nella scheda Plater
Allo
stesso modo potete aggiungere ulteriori oggetti e duplicarli facendo
clic su “More” dopo averli selezionati (gli oggetti selezionati
appaiono in rosso) . Verranno sistemati automaticamente man mano che
li si aggiunge.
(Figura
5-27): Aggiungere vari oggetti
Potete
anche ruotare gli oggetti con i pulsanti 45° ccw (antiorario). 45°
cw (orario) e Rotate. Se fate clic su Rotate
appare una casella di testo (figura 5-28)
(Figura
5-28): Ruotare gli oggetti
nella quale potete immettere un
angolo specifico. Potete anche scalare un oggetto con il pulsante
“Scale”.
LAVORARE
CON DIVERSI “STL”
Se importate un gruppo di vari
STL, potete dividerli in -STL separati- con il pulsante SPLIT
(FIGURE 5-29 e 5-30)
Questo si rivela utile quando
dovete stampare degli ingranaggi in più, ma volete anche
stampare una sola parte di un
altro oggetto (figura 5-31)
Questo è tutto.
Gentile
concessione di Eric Weinhoffer, ingegnere sviluppo MAKER SHED.
Grazie per aver condiviso questa utilissima guida.
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