COME CALCOLARE I COSTI DI UNA STAMPA 3D
CONSUMO FILAMENTO - ENERGIA ELETTRICA – OBSOLESCENZA – COSTI DI PROGETTAZIONE
CONSUMO FILAMENTO - ENERGIA ELETTRICA – OBSOLESCENZA – COSTI DI PROGETTAZIONE
BASSO
COSTO E PROBLEMI DI MARKETING
FILOPRINT mette a disposizione una ricerca tecnica sui costi e la gestione della stampa 3D.
Molto spesso ci troviamo ad avere l’esigenza di sapere i costi di una stampa 3d. In specifico ci occorre sapere quanto materiale dovrà essere usato, il tempo di stampa ed il relativo consumo elettrico, nonche i costi di obsolescenza tecnico/commerciale della macchina ed anche quelli relativi alla progettazione ( in proprio o su commissione ) dell’oggetto da stampare.
Molto spesso ci troviamo ad avere l’esigenza di sapere i costi di una stampa 3d. In specifico ci occorre sapere quanto materiale dovrà essere usato, il tempo di stampa ed il relativo consumo elettrico, nonche i costi di obsolescenza tecnico/commerciale della macchina ed anche quelli relativi alla progettazione ( in proprio o su commissione ) dell’oggetto da stampare.
Nelle stampe a modello FDM/FFF
i tempi di stampa dipendono dalla precisione voluta e dalla grandezza del
modello, si va dai 15 minuti per un piccolo parallelepipedo 3x2x2 cm a 0,25mm
di precisione, a diverse ore per stampe grandi – tenuto conto che la dimensione
massima stampabile che, per la stragrande maggioranza delle macchine desktop, è
di circa 20x20x20cm.
Un’altra cosa da tenere conto è
la velocità, cioè a quanti mm/sec deve viaggiare l’estrusore quando stampa. Un
valore fino ai 40 mm/sec è considerato medio-lento, dai 50 ai 100 mm/sec si
parla di stampa accelerata (anche qui la stampante deve essere configurata a
dovere ), oltre i 100 mm/sec la stampante comincia a vibrare in maniera
preoccupante.
Nella stampa
3D si utilizzano mesh triangolari. Normalmente i modelli 3D (estensione
.stl) scaricati da internet/thingiverse hanno bisogno di una controllatina alla
mesh con tool come netfabb o l’ottimo 3D Print Utility dell’Autodesk, che si
occupano di controllare che non ci siano “buchi” nella mesh, che porterebbero
ad un g-code sbagliato e quindi a difetti nel modello stampato.
Eseguito questo controllo si
passa allo slicing. Uno slicer è un tool che serve ad “affettare” il modello
3D, a dividerlo in tanti layer orizzontali che verranno tradotti in coordinate
geometriche da passare alla stampante, il g-code. Il g-code non è altro che una
serie sterminata di istruzioni pratiche per la stampante: vai dal punto A al
punto B estrudendo X quantità di plastica a temperatura pari ad Y, e cosi via.
La catena di comando è quindi
la seguente:
Controllo Mesh-> Slicing
-> Generazione e controllo g-code -> Print!
Non basta quindi aprire il modello 3D .stl e premere “stampa”, bisogna
buttare un occhio al g-code per avere una visione reale di come la stampante si
comporterà durante il processo. Una visita ad uno dei tanti g-code viewer a
disposizione in rete dovrebbe chiarire questa fase.
Tutti questi software indicano la quantità di materiale usata
per una determinata stampa. Ci sentiamo tuttavia di suggerire un piccolo e
facile programma ON-LINE che vi invitiamo a testare per sapere l’esatto consumo
del materiale, il tempo di stampa ed altri importanti parametri.
Il programma si chiama: gCodeViewer – il link al programma è il
seguente: CLICCA QUI
gCodeViewer è un visualizzatore e analizzatore direttamente
visualizzabile in tempo reale nel proprio browser.
Funziona su qualsiasi sistema operativo in quasi tutti
i browser moderni (chrome, firefox, Safari 6, opera, IE10). Tutto quello
che dovete fare - è trascinare il file * .gcode alla zona designata.
Le Caratteristiche attuali includono:
·
Visualizza GCode in 2D, strato dopo
strato
o
Mostra ritracts e restart
o
Visualizza stampa / movimento /
retrazione velocità
o
Il display Visualizza solo una parte del
livello, sequenze animate di layer printing
o
Mostra due strati contemporaneamente in modo
da poter controllare gli overhangs
o
Regolare la larghezza della linea per
simulare una stampa più accuratamente
o
gcodeiewer
cercherà di analizzare gli ugelli ed i diametri dei filamenti da gcode, ma
potrebbe non riuscire a farlo. In tal caso sarà necessario impostare
manualmente nella scheda 'Stampante Info'
·
Analizzare GCode
o Tempo di
stampa, la quantità di plastica utilizzata, altezza strato, ecc per tutto il
file e per singolo strato
o
Riferimento parte visualizzato in un
file GCode (cioè selezionare una certa parte di visualizzazione in 2D, passare
alla visualizzazione GCode - si metterà in evidenza un elenco di linee che
compongono il pezzo visualizzato)
·
Multipiattaforma, disponibile online (ma
funziona anche offline), lavora a livello locale (non caricare mai i vostri g-code
in nessun modo o scaricare mai nulla da programma)
·
Visualizzazione 3D (da non adoperare mai
! )
·
Ha alcuni problemi, è lento, affamato di
memoria e supporta solo i browser moderni
·
Completamente open source in modo che si
può usare come volete
Tutte i file suource-code sono disponibili presso - CLICCA QUI
Detto questo, si dovrebbe essere in
grado di sapere quindi quanto materiale serve per una determinata stampa, ma
ciò non basta! Occorre anche sapere il consumo di energia elettrica necessario
per un stampa.
Dato che il programma gCodeViewer ci
dice anche il tempo necessario per portare a termine la stampa in modo
corretto, è possibile calcolare, in modo abbastanza preciso, il costo per il
consumo di energia elettrica.
La tabella che riportiamo di seguito
indica il costo a KWh attualmente in vigore (praticamente equiparato a tutte le
linee tariffarie dei principali fornitori di energia elettrica del nostro
paese) e può darci quindi l’indicazione di massima del costo totale per
l’operazione di stampa dell’oggetto desiderato. La tabella seguente NON è aggiornata ad oggi. Pertanto i costi a KW/ORA potrebbero essere anche sensibilmente superiori. Nel caso, per una maggiore precisione, attenersi alle tariffe in uso attuale del proprio fornitore di energia elettrica.
Nella tabella
vengono riportati 7 voci di consumo annuo al quale bisogna riferirsi per un
calcolo più preciso. E' indicato altresì la potenza massima utilizzata per la
quale il fornitore calcola appunto il costo a kWh di consumo.
Per fare
esempio, occorre prendere in considerazione uno dei 7 costi riportati per ogni
potenza a contratto. Nel caso in cui si abbia un contratto di fornitura
elettrica basato sui 3 Kw di massimo carico ( che è poi quello di solito
praticato dalla stragrande maggioranza delle famiglie italiane) il costo
euro/KWh sarà da considerare in base alla media di consumo annuo per famiglia.
Nel caso in
cui risultasse un consumo annuo di 2.700 Kwh (per fare un esempio di media) il
costo orario di consumo elettrico si attesterebbe sui 0,18 euro/kwh.
Ovviamente a questo costo di 0,18 euro/Kwh vanno aggiunte tutte le tasse e le imposte fiscali addebitate in questo caso in Italia che possono far aumentare anche del triplo il costo del kilowattora! Per una azienda in parte queste tasse saranno scaricabili ma, per il privato cittadino invece, completamente a carico senza possibilità alcuna di scarico fiscale.
Ovviamente a questo costo di 0,18 euro/Kwh vanno aggiunte tutte le tasse e le imposte fiscali addebitate in questo caso in Italia che possono far aumentare anche del triplo il costo del kilowattora! Per una azienda in parte queste tasse saranno scaricabili ma, per il privato cittadino invece, completamente a carico senza possibilità alcuna di scarico fiscale.
Se per fare
una stampa 3D di un piccolo oggetto, semplice, con la propria stampante
risultasse un tempo di stampa di 1 ora si avrebbe di conseguenza 0,18 euro da
considerare come costo di consumo elettrico per portare a termine la stampa 3D. E’ ovvio che più tempo serve e più il costo
aumenta, calcolando con una semplice moltiplicazione, l’importo totale in
relazione al proprio contratto a consumo. Tutto ovviamente deve essere riportato al consumo effettivo del gruppo alimentazione della stampante 3D posseduta. Ma quello che indichiamo è un semplice esempio che può dare un'idea iniziale del costo per consumo orario a Kw/h medio che si discosta di poco dal reale, anche perchè non c'è solo il consumo della stampante ma anche tutto l'ambiente in cui si lavora dove ci potrebbe essere, impianto luci, condizionamento aria sia fredda che calda, computer sul quale si lavora per la compilazione della geometria da stampare ed i file STL per la stampante, l'uso di altri tipi di apparecchi elettronici che sicuramente fanno da compendio al lavoro di stampa 3D.
Stessa storia
per il calcolo del costo del
materiale usato. Il solito programma gCodeViewer, ci mostra la quantità di filamento necessaria in base
ovviamente al diametro usato. Prendendo come riferimento il costo al metro (od
al grammo) del filamento anche qui basterà fare la solita semplice
moltiplicazione per avere il costo del materiale da usare per quella
determinata stampa.
Inoltre, bisognerebbe mettere in conto anche l’usura delle
parti “CONSUMABILI” della stampante
3D, soprattutto per quanto riguarda cinghie, pulegge, spingifilo, ugelli,
motori indicata come OBSOLESCENZA tecnica ed anche il suo AMMORTAMENTO.
Questi costi sono difficilmente quantificabili perché molto variano in
relazione ai parametri di stampa, a quanto si usa la macchina ed infine al
valore tecnologico che decresce in base al tempo che passa ed alla qualità
tecnica della stampante.
Per quanto riguarda le parti
consumabili, possiamo suggerire un costo forfettario di 2 euro per stampe di
piccoli oggetti fino ad un massimo di 6 euro per stampe grandi (comunque mai
più di 20x20x20 in relazione appunto al classico volume di stampa nella
stragrande maggioranza delle attuali macchine desktop ) –
Nel caso dell’obsolescenza tecnica vera è propria, da valutare nell’arco
di un anno è difficile, in questo caso, poter quantificare in percentuale questo
valore, che varia molto in relazione alla qualità della stessa. Se si è
acquistato un modello particolarmente performante e pieno di accessori la sua obsolescenza
sarà più bassa, mentre inversamente sarà più alta se si è acquistato un modello
semplice, senza troppi accessori e magari con caratteristiche della macchina
tali da non poter essere classificata come una OPEN-SOURCE. Infatti, i modelli
OPEN-SOURCE, avranno una obsolescenza molto bassa perché up-gradabili con nuovi
componenti, sempre aggiornati e performanti, che NON faranno venir meno il
valore complessivo della macchina stessa. In questo caso, noi di FILOPRINT, suggeriamo
sempre di ponderare bene il primo acquisto della stampante 3D perché è di
fondamentale importanza partire bene, magari aspettando un certo periodo per
riuscire a raggiungere la somma necessaria per un acquisto equilibrato nel
rapporto fra qualità e prezzo. Possiamo dire che di solito, il valore in
percentuale dell’obsolescenza tecnica di una macchina OPEN-SOURCE e con molti
accessori è MOLTO BASSO nella misura che può essere indicata fino al 10-15 % -
Inversamente una macchina semplice e “chiusa” ad ogni possibile variazione e/o
up-grade, la percentuale può salire anche ad un buon 60% di base annua.
Infine c’è la considerazione dell’obsolescenza commerciale. Questo
valore percentuale è invece piuttosto ben quantificabile e possiamo dire che,
per il primo anno, il valor di obsolescenza commerciale è del 22%. Il secondo
anno è del 15% il terzo anno è del 10% e poi un 7/8 % fino a raggiungere il
valore ZERO del costo di acquisto della macchina. Esempio: se abbiamo
acquistato una macchina il cui costo, comprensivo di IVA è stato di 1000 euro,
il calcolo dell’obsolescenza dovrà essere cosi quantificato: 1° anno 1000 x - 22%
= 780 euro – 2° anno 780 x – 15% = 663
euro – 3° anno 663 x – 10% = 596.70 euro – e poi sempre 7/8% in meno, per tutti
gli anni a seguire fino a raggiungere il valore zero. Ovviamente questo è
indicativo e va riferito al valore intrinseco che la macchina può avere
rispetto alle caratteristiche tecniche, all’uso più o meno intenso che se ne è
fatto, all’uso più o meno “improrio” o “ maldestro” della macchina che può
aumentare di tanto le percentuali sopra indicate. Diciamo che i valori
percentuali indicati, sono riferiti ad una macchina di medio valore tecnico, non
troppo adoperata, tenuta bene e senza difetti occulti.
Come si evince da questi parametri
finora indicati, non è poi così semplice quantificare il costo di realizzazione
di un oggetto considerando peraltro la sola MACCHINA DI STAMPA 3D.
VALUTAZIONE
PREZZI IN BASE ALLA TECNICA DI STAMPA
Fused
Deposition Modeling (FDM)
Il sistema FDM, quello più comunemente
usato, estrude materiali termoplastici fusi da un ugello caldo e
costruisce forme strato dopo strato in estrusione a deposizione.
Il calcolo dei prezzi con l'uso di
queste macchine FDM è di solito abbastanza semplice, ed espresso
come prezzo per centimetro cubo o pollice cubo di materiale. Questo
include il volume del pezzo e il volume del materiale di supporto
C'è un da considerate anche un
“fattore tempo” da includere nel costo della stampa 3D; tuttavia,
questo è molto spesso “inglobato” nel prezzo per centimetri cubi
/ pollice.
Qui entra in gioco anche la possibilità
di estrudere con doppio ugello, nel caso in cui si necessiti di una
stampa con anche il materiale di supporto a quello di stampa vero e
proprio. A seconda della richiesta e del tipo di macchina usata, il
materiale di supporto potrebbe essere lo stesso del materiale della
stampa 3D di base, oppure è un materiale completamente diverso che
può essere sciolto via lasciando solo la parte stampata.
Un altro fattore determinante è anche
quello del massimo riempimento possibile da applicare all'oggetto da
stampare. Se la stampa è “solida” nel senso con il massimo grado
di riempimento, ci sarà più materiale e più tempo per l'estrusione
e quindi più costi.
La maggior parte degli stampatori
commerciali di questa classe sono in grado di stampare strati con la
massima risoluzione fine come 0,254 millimetri (0.01 pollice) di
spessore. Se si desidera strati più sottili e la combinazione
stampante / supporti/ materiali lo permette, allora il costo sarà
più alto a causa di una macchina più costosa e del tempo maggiore
necessario per produrre la parte stampata in 3D.
Tutti i materiali tecnici come Ultem /
PPSF, / PEEK / PPSU ecc.ecc. in genere hanno un prezzo ben più alto
per centimetri cubi / pollici rispetto ai termoplastici tradizionali
(ABS e PC/ GOMMAecc.) inoltre pochi sono i modelli di macchina 3D che
sono in grado di realizzare la stampa 3D con simili materiali ed il
costo delle stesse è molto alto con un risultato di costi per
stampa 3D davvero elevato che può essere giustificato solo per
PROTOTIPAZIONI e PICCOLE PRODUZIONI a carattere industriale che in
generale possono “sopportare” costi realizzativi così alti.
Le nuove generazioni di stampanti 3D multicolore hanno la caratteristica principale di stampare appunto un pezzo con 4 o più colori facendo lievitare quindi i costi di produzione, dovuti ad un maggiore consumo di materiale (anche dello spurgo per cambio colore) che a volte può addirittura quadruplicare in base a quanti colori vengono adoperati. E' palese che, adoperando 4 fili di diverso colore, il costo produttivo del pezzo può aumentare anche di molto, al quale va aggiunto un costo di utilizzo macchina superiore per tempo di obsolescenza e/o consumo meccanico, oltre ovviamente ad un costo per KW/ORA superiore.
Sinterizzazione
laser selettiva (SLS)
La stampa 3d SLS permette la
realizzazione di oggetti con un iniziale primo sottile strato di
materiale fine in polvere su un piatto di generazione, come ad
esempio il nylon, poi appunto avviene la fusione delle particelle
(sinterizzazione) in polvere tramite l'uso di un laser ad alta
potenza. Dopo ogni strato che viene costruito, la piastra di accumulo
si muove leggermente verso il basso e il processo viene ripetuto fino
a quando la parte è completa.
Il vantaggio principale di questo
metodo per la stampa 3D è che non vi è alcuna necessità di
materiale di supporto, visto che la polvere di nylon contenuta nella
base di accumulo la fa da supporto per la stampa.
I due metodi più comuni per il calcolo
dei prezzi SLS si basano o sul volume della parte stampata in 3D (la
quantità di nylon sinterizzato) o il volume riquadro (lo spazio
totale dell'oggetto occupato all'interno della macchina).
A seconda della geometria dell'oggetto
e la sua delimitazione di densità nel box, il prezzo di un modello
può essere più conveniente rispetto ad un altro. E' bene
confrontare quindi vari preventivi dei fornitori del servizio di
stampa SLS per riuscire ad avere un ottimo rapporto qualità/prezzo
non così facile da raggiungere. Valutare quindi di volta in volta
quale sia il migliore per il raggiungimento del nostro scopo.
Teoricamente, il prezzo varia molto in relazione alla geometria del
pezzo ed alla sua grandezza ma in relatà non sempre questa può
essere una regola. Molto spesso entra in gioco l'onesta del fornitore
del servizio a dare un ottimo valore di preventivazione come può
dipendere anche dalla qualità della macchina ( ed il suo notevole
costo di acquisto e manutenzione ) ad incidere sul prezzo del
prodotto stampato in 3D. Possiamo dire che questa tecnologia, per sua
natura, è molto costosa e non può produrre materiale diverso da
polveri di NYLON o similari con possibilità molto limitate per un
uso industriale e tecnico.
La
stereolitografia (SLA) e POLYJET
La tecnologia SLA produce oggetti
strato dopo strato, utilizzando un processo di fotopolimerizzazione,
in cui la luce UV provoca catene di molecole che poi vengono
“collegate” insieme. La parte viene costruita a far origine da
una vasca contenente un bagno di resina fotopolimerica. Quando la
stampa è completata, il bagno viene scaricato, rivelando la parte
completata.
I sistemi di stampa a PolyJet spray
invece funzionano anch'essi con materiali fotopolimero generati su un
vassoio di costruzione a strati ultrasottili fino al completamento
della parte, ma in un modo simile al funzionamento di normale
stampante a getto d'inchiostro. Come il processo SLA, ogni strato con
PolyJet è realizzato tramite la luce UV. Il materiale di supporto
simile a gel, che è progettato per supportare geometrie complesse,
viene rimosso a mano con un getto d'acqua.
Queste tecnologie di stampa 3D sono per
la stampa di modelli che richiedono un elevato grado di precisione,
o, nel caso di PolyJet, materiali diversi in una singola parte.
Le variabili di prezzo più comuni per
realizzare simili oggetti con queste tecnologie comprendono il volume
dell'oggetto, il volume di supporto, il volume riquadro di
delimitazione, ed il TEMPO MACCHINA necessario per la realizzazione.
Spesso, il costo della stampa verrà ottimizzato trovando un
orientamento della parte in stampa che bilancia sia una altezza
minima che il sostegno minimo per ottenere il minor prezzo possibile
di realizzazione. Nel caso di PolyJet, se sono necessari più
materiali, il prezzo varierà in relazione ad essi aumentanto in
maniera direttamente proporzionale al loro impiego andando quindi ad
incidere, a volte anche pesantemente, sul prezzo finale
direalizzazione.
Queste tecnologie tendono ad essere un
po 'più costose rispetto ad altre forme di stampa 3D. Questo perchè
si utilizza macchine di base molto costose, una precisione di stampa
molto elevata che richiede più tempo per la produzione e più
materiale fotopolimerico più costoso rispetto alle materie plastiche
più semplici.
Se avete bisogno di stampe 3D
estremamente precise, i sistemi SLA e PolyJet sono quello che state
cercando e dovete indirizzarvi su simili sistemi ( e costi
realizzativi) per avere il massimo in termine di precisione
dimensionale.
DIRECT
METAL LASER SINTERING (DMLS)
La tecnologia DMLS è simile aa quella
FDM in quanto le parti stampate con questo metodo, richiedono il
supporto per sporgenze. Tuttavia, DMLS è anche simile all'SLS perché
utilizza la polvere di metallo sottile è uniformemente distribuita
su tutta la piastra di generazione in strati sottili che un laser ad
alta potenza sinterizza con estrema precisione unendo le particelle
metalliche in modo tenace. Il processo viene ripetuto più volte fino
a che la parte stampata in 3D è completa.
In molti casi, il costo di una macchina
in grado di stampare metalli diversi in una unica soluzione, può
fare una enorme differenza nella quantificazione di un prezzo di
stampa 3D.
Comunque sia, il tempo macchina è
spesso la base di conto nella valutazione del costo totale la cui
variabile è di fatto il giusto orientamento del pezzo sull'asse Z
(cioè l'altezza). Dal momento che la macchina deve passare più
tempo nella lavorazione, stabilito appunto da più strati di polvere
per un oggetto più alto, si misura di fatto quel tempo di stampa per
quantificare il prezzo dell'oggetto. Se si vuole ridurre al minimo il
prezzo della stampa di parti metalliche, occorre valutare bene
l'orientamento delle stesse in modo che le facce aperte siano
orientati verso l'alto (riduce il sostegno necessario) e che l'asse Z
sia sviluppata nel minor modo possibile (cioè porre la parte in modo
più piatto possibile).
I metodi principali utilizzati per
determinare il prezzo di una parte stampata in DMLS sono il volume
della parte, il volume di supporto e il tempo macchina. Meno
comunemente, abbiamo anche visto casi in cui è calcolato sulla base
dei prezzi di un volume definito da un orientamento ottimale, X e Y e
Z. Questo si basa su una stampa con volume di utilizzo assunto al
100%.
A causa di queste differenze, si
rischia di vedere ampie variazioni nei prezzi del metallo stampato in
3D.
Con la stampa DMLS è probabile anche
visualizzare prezzi minimi molto alti. Questo perchè il fornitore di
servizio di stampa a volte fa pagare una tariffa minima
predeterminata per oggetti sotto di una certa dimensione,
indipendentemente da quanto piccoli essi siano. Questo perchè, le
spese di installazione di stampa e i costi di rifinitura dell'oggetto
appena stampato, sono elevati ed ancor di più per oggetti medio
piccoli che necessitano di un lavoro post-produttivo più lungo ed
accurato che appunto fa lievitare il prezzo finale.
E 'anche interessante notare che si può
richiedere una post-elaborazione aggiuntiva a parte, per ottenere una
ulteriore qualità della superficie dell'oggetto, cosa questa che fa
levitare e di molto il prezzo finale. Le parti in metallo stampato in
3D realizzati con tecnologia DMLS possono essere saldati e possono
essere lucidato successivamente. Assicurarsi sempre, in sede di
preventivo, di specificare il tipo di finitura necessario per il
vostro oggetto in 3D in quanto questo può avere un impatto notevole
sul prezzo finale.
Ci sono poi altri costi da tenere in
considerazione quali; il costo orario (o a progetto) per la realizzazione del
prototipo tridimensionale con il software di modellazione (cosa peraltro non da
tutti così facilmente realizzabile e molto variabile di valore in base alle
capacità del tecnico progettista o dello studio di realizzazione). Il costo del
controllo di verifica stampabilità nel caso in cui il file .STL sia fornito dal
cliente, conseguente dal costo della “messa in macchina” dell’oggetto con la
relativa parametrizzazione della macchina, in relazione anche alle
caratteristiche di stampa volute e/o necessarie, per quel determinato oggetto.
Non ultimo per importanza, i costi di gestione di una azienda. Se si è costituita una ditta individuale oppure una società, si deve considerare anche i costi di gestione dell'azienda, peraltro molto variabili in relazione appunto alla forma fiscale della ditta appena costitutita o rilevata.
Possiamo indicativamente inquadrare i costi di gestione di una azienda in modo generale come segue: AFFITTO LOCALI (se non di proprietà) - spese legate all'energia, al contratto telefonico, idrico, assicurativo, di gestione informatica ed amministrativa, di spese legate agli imballi, alle spedizioni, alle manutenzioni varie e, molto importante, ai costi di eventuali dipendenti oltre che i costi societari, nel caso appunto si sia costituito una società.
Queste spese possono incidere in modo considerevole sul costo di una stampa 3D soprattutto nel caso in cui si sia creato un sistema di SERVICE DI STAMPA. In questo caso sottolineiamo che bisogna considerare una cosa importante. I macchinari per la stampa 3D sono in continua evoluzione e l'elevata obsolescenza degli stessi NON deve essere sottovalutata perché una macchina per la stampa 3D ( in relazione appunto a ciò che si vuole stampare ) può avere costi di acquisto e gestione molto alti, che non possono non essere presi in considerazione al momento della costituzione della ditta operativa.
Quel segmento di mercato è altamente competitivo e pertanto richiede molta attenzione al pricing, dato che per forza i livelli di margine sono molto stretti perché coperti dalla speranza in un grande giro di affari e fatturato a coprire appunto i margini ridotti.
Ad esempio, diciamo che si sta valutando di vendere una stampante 3D desktop ad un prezzo di mercato di USD$ 300 per unità. Il margine su una macchina del genere è certo livellato ad un segmento molto sottile di resa, diciamo all'incirca solo USD$ 30 per unità (o forse anche meno).
Ora, a causa del prezzo così basso, è possibile ( ma non è detto ) di ricevere una enorme quantità di ordini supponiamo, 10.000 unità. Ma per tutto il lavoro di costruzione e spedizione di 10.000 unità, si può beneficiare “solo” di USD$ 300.000.
E da questo risultato economico di $300.000 che si deve poi partire per detrarre innanzitutto le paghe per il personale. Di solito la spesa per un dipendente di medio/alto livello ha un bilancio di USD$ 40K ( circa 30.000 euro annue fra paga e contributi previdenziali) per membro del personale. Mettiamo che si debba pagare 7/8 persone per un anno o, più probabilmente, 5 persone per un anno e mezzo.
Ora, cinque persone possono produrre 10.000 unità? In un anno? Correttamente?
Si potrebbe pensare che si potrebbe essere in grado di produrre 833 unità al mese per un anno, con ciascuna delle cinque unità che fa 166, o circa 8-9 al giorno. Uno ogni ora.
Ma c'è di più- è possibile utilizzare tutte le cinque persone per costruire macchine? Si deve tener conto che si deve fare tantissime altre cose per la gestione dell'azienda. Ad esempio è necessario:
Ma non solo, a tutto questo si presuppone un disegno tecnico ed una funzionalità di macchina perfetto, senza particolari fermi macchina e soprattutto senza rotture meccaniche od elettroniche e che quindi abbia bisogno solo di essere assemblata. Cosa questa che non si verifica praticamente mai. Ci saranno bug, problemi tecnici di varia natura che possono sorgere nell'uso intensivo e diverse nuove versioni del software della macchina da sviluppare per permettere alla stessa di superare i soliti obbligatori software up-grades. Quindi si deve anche considerare quanto segue:
No che non è vero, perché QUALCOSA sicuramente potrebbe andare storto. Vari sono i fattori; ci potrebbe essere un ritardo di spedizione o un lotto difettoso di componenti. O un bug di programma che necessita di un controllo accurato su macchine già costruite per essere risolto, prima della spedizione delle stesse.
Molto sostengono che si potrebbe tentare di vendere ancora più macchine in aggiunta alle già prodotte per generare più soldi durante l'anno, ma indovinate un po' !?! - si finisce con ancora più macchine da costruire, con ancora più persone, problemi e tempo legati alla produzione.
Come si può allora eventualmente gestire tutto questo?
È farlo con soldi contanti. Quindi in pratica occorrono contanti per ulteriori braccia e cervelli per eseguire rapidamente e tecnicamente tutto il lavoro da svolgere. Contanti per emergenza spedizioni di pezzi di ricambio. Contanti per ulteriori test per garantire che le cose funzionano correttamente. Contanti per contingenze.
Si spende denaro per avere più margine. Ma non si hanno contanti se si dispone di un margine iniziale di attività così “sottile”. Quindi risulta impossibile aumentare la produzione e si prospetta così il fallimento.
Ecco perché vendere stampanti 3D desktop a basso prezzo ( ma questo vale anche per qualsiasi altro prodotto tecnologico o meno che sia) sia davvero un grosso rischio. Bisogna essere incredibilmente esperti in business planning per sopravvivere a tali circostanze. Una società di grande successo in questo senso è Printrbot, una azienda molto popolare e capace di produrre macchine 3D a basso costo. Essi sono incredibilmente diligente nella loro pianificazione finanziaria per garantire loro il miglior prezzo - ma anche il flusso di cassa sufficiente per le operazioni di continuità necessarie.
Nello specifico quindi, un prezzo di mercato a partire da USD$ 1.000, può essere indicativo e ragionevole per garantire quel margine sufficiente per fare effettivamente il giusto business. D'altra parte, una macchina da appena $250 USD ci si deve aspettare davvero poco come qualità generale, perché è il suo prezzo di vendita palesa opinabili opinioni di progettazione. Ma c'è dell'altro; una macchina da $250 USD prodotta da una grande azienda già affermata, probabilmente è una scommessa che più avere un senso solo nell'ottica di un investimento supportato da risorse economiche provenienti da altri settori di vendita già affermati e redditizi e che quindi si può permettere un simile investimento per nuove quote di mercato.
Viceversa, un'azienda che si deve affermare sul mercato, partendo da zero con un prodotto a basso costo, è molto probabile che non riesca a raggiungere l'obbiettivo prefissato proprio in funzione di quanto sopra detto
La linea di fondo è questa: più basso è il prezzo, più scettici si dovrebbe essere nel ponderare l'acquisto di una macchina 3D.
Low-Cost = Low-quality? Non sempre è vero ma occorre prendere bene in considerazione il “blasone” della fabbrica produttrice e soprattutto quello che è riuscita a fare fino ad oggi sul mercato. Una azienda giovane non può, in generale, produrre una macchina a basso costo quindi, diffidare dagli sconosciuti! Questo è un suggerimento!
Non ultimo per importanza, i costi di gestione di una azienda. Se si è costituita una ditta individuale oppure una società, si deve considerare anche i costi di gestione dell'azienda, peraltro molto variabili in relazione appunto alla forma fiscale della ditta appena costitutita o rilevata.
Possiamo indicativamente inquadrare i costi di gestione di una azienda in modo generale come segue: AFFITTO LOCALI (se non di proprietà) - spese legate all'energia, al contratto telefonico, idrico, assicurativo, di gestione informatica ed amministrativa, di spese legate agli imballi, alle spedizioni, alle manutenzioni varie e, molto importante, ai costi di eventuali dipendenti oltre che i costi societari, nel caso appunto si sia costituito una società.
Queste spese possono incidere in modo considerevole sul costo di una stampa 3D soprattutto nel caso in cui si sia creato un sistema di SERVICE DI STAMPA. In questo caso sottolineiamo che bisogna considerare una cosa importante. I macchinari per la stampa 3D sono in continua evoluzione e l'elevata obsolescenza degli stessi NON deve essere sottovalutata perché una macchina per la stampa 3D ( in relazione appunto a ciò che si vuole stampare ) può avere costi di acquisto e gestione molto alti, che non possono non essere presi in considerazione al momento della costituzione della ditta operativa.
BASSO
COSTO E PROBLEMI DI MARKETING
Molti sono quelli che
nell'anno 2016 si sono cimentati nella progettazione e realizzazione
di stampanti 3D a prezzi bassi nel tentativo di raggiungere quote di
mercato, ma molti di loro hanno fallito miseramente. Molte spesso,
anzi praticamente sempre, riescono ad attirare molta attenzione dai
mas-media e dagli utenti perché il prezzo delle macchine in vendita
basso è “apparentemente” attraente agli acquirenti parsimoniosi.
Quel segmento di mercato è altamente competitivo e pertanto richiede molta attenzione al pricing, dato che per forza i livelli di margine sono molto stretti perché coperti dalla speranza in un grande giro di affari e fatturato a coprire appunto i margini ridotti.
Ad esempio, diciamo che si sta valutando di vendere una stampante 3D desktop ad un prezzo di mercato di USD$ 300 per unità. Il margine su una macchina del genere è certo livellato ad un segmento molto sottile di resa, diciamo all'incirca solo USD$ 30 per unità (o forse anche meno).
Ora, a causa del prezzo così basso, è possibile ( ma non è detto ) di ricevere una enorme quantità di ordini supponiamo, 10.000 unità. Ma per tutto il lavoro di costruzione e spedizione di 10.000 unità, si può beneficiare “solo” di USD$ 300.000.
E da questo risultato economico di $300.000 che si deve poi partire per detrarre innanzitutto le paghe per il personale. Di solito la spesa per un dipendente di medio/alto livello ha un bilancio di USD$ 40K ( circa 30.000 euro annue fra paga e contributi previdenziali) per membro del personale. Mettiamo che si debba pagare 7/8 persone per un anno o, più probabilmente, 5 persone per un anno e mezzo.
Ora, cinque persone possono produrre 10.000 unità? In un anno? Correttamente?
Si potrebbe pensare che si potrebbe essere in grado di produrre 833 unità al mese per un anno, con ciascuna delle cinque unità che fa 166, o circa 8-9 al giorno. Uno ogni ora.
Ma c'è di più- è possibile utilizzare tutte le cinque persone per costruire macchine? Si deve tener conto che si deve fare tantissime altre cose per la gestione dell'azienda. Ad esempio è necessario:
・ Gestire
il marketing, pubblicità, siti web, sociali media, comunicazione e
simili
・ Gestire
dati finanziari, contabilità, pagamenti, prestiti, investimenti,
crediti, spese generali, affitti, valori di obsolescenza dei
macchinari usati per la produzione.
Ognuno di questi può prendere
l'impegno di una persona, per un totale di almeno tre persone.
Ma non solo, a tutto questo si presuppone un disegno tecnico ed una funzionalità di macchina perfetto, senza particolari fermi macchina e soprattutto senza rotture meccaniche od elettroniche e che quindi abbia bisogno solo di essere assemblata. Cosa questa che non si verifica praticamente mai. Ci saranno bug, problemi tecnici di varia natura che possono sorgere nell'uso intensivo e diverse nuove versioni del software della macchina da sviluppare per permettere alla stessa di superare i soliti obbligatori software up-grades. Quindi si deve anche considerare quanto segue:
・ Gestire
la progettazione hardware & sviluppo, manutenzione della macchina
e gestire le richieste ed problemi evidenziati dai clienti
・ Gestire
software di progettazione & sviluppo, manutenzione ed anche le
richieste di aiuto da parte dei clienti per i loro problemi, i quali
si aspettano un Feed-Back immediato ( quindi instaurare una Hot-Line
giornaliera settimanale)
Vale la pena quindi ad una
persona, di investire denaro contante per assemblare 42 macchine al
giorno, per tutto l'anno, con simili costi?
No che non è vero, perché QUALCOSA sicuramente potrebbe andare storto. Vari sono i fattori; ci potrebbe essere un ritardo di spedizione o un lotto difettoso di componenti. O un bug di programma che necessita di un controllo accurato su macchine già costruite per essere risolto, prima della spedizione delle stesse.
Molto sostengono che si potrebbe tentare di vendere ancora più macchine in aggiunta alle già prodotte per generare più soldi durante l'anno, ma indovinate un po' !?! - si finisce con ancora più macchine da costruire, con ancora più persone, problemi e tempo legati alla produzione.
Come si può allora eventualmente gestire tutto questo?
È farlo con soldi contanti. Quindi in pratica occorrono contanti per ulteriori braccia e cervelli per eseguire rapidamente e tecnicamente tutto il lavoro da svolgere. Contanti per emergenza spedizioni di pezzi di ricambio. Contanti per ulteriori test per garantire che le cose funzionano correttamente. Contanti per contingenze.
Si spende denaro per avere più margine. Ma non si hanno contanti se si dispone di un margine iniziale di attività così “sottile”. Quindi risulta impossibile aumentare la produzione e si prospetta così il fallimento.
Ecco perché vendere stampanti 3D desktop a basso prezzo ( ma questo vale anche per qualsiasi altro prodotto tecnologico o meno che sia) sia davvero un grosso rischio. Bisogna essere incredibilmente esperti in business planning per sopravvivere a tali circostanze. Una società di grande successo in questo senso è Printrbot, una azienda molto popolare e capace di produrre macchine 3D a basso costo. Essi sono incredibilmente diligente nella loro pianificazione finanziaria per garantire loro il miglior prezzo - ma anche il flusso di cassa sufficiente per le operazioni di continuità necessarie.
Nello specifico quindi, un prezzo di mercato a partire da USD$ 1.000, può essere indicativo e ragionevole per garantire quel margine sufficiente per fare effettivamente il giusto business. D'altra parte, una macchina da appena $250 USD ci si deve aspettare davvero poco come qualità generale, perché è il suo prezzo di vendita palesa opinabili opinioni di progettazione. Ma c'è dell'altro; una macchina da $250 USD prodotta da una grande azienda già affermata, probabilmente è una scommessa che più avere un senso solo nell'ottica di un investimento supportato da risorse economiche provenienti da altri settori di vendita già affermati e redditizi e che quindi si può permettere un simile investimento per nuove quote di mercato.
Viceversa, un'azienda che si deve affermare sul mercato, partendo da zero con un prodotto a basso costo, è molto probabile che non riesca a raggiungere l'obbiettivo prefissato proprio in funzione di quanto sopra detto
La linea di fondo è questa: più basso è il prezzo, più scettici si dovrebbe essere nel ponderare l'acquisto di una macchina 3D.
Low-Cost = Low-quality? Non sempre è vero ma occorre prendere bene in considerazione il “blasone” della fabbrica produttrice e soprattutto quello che è riuscita a fare fino ad oggi sul mercato. Una azienda giovane non può, in generale, produrre una macchina a basso costo quindi, diffidare dagli sconosciuti! Questo è un suggerimento!
Speriamo, con questo servizio, di
aver fatto cosa gradita a molti utenti che ci hanno chiesto chiarimenti in tal
senso. Fateci sapere i vostri pareri con commenti costruttivi a questo post che
possano aumentare il valore informativo per tutti per un miglior servizio e
scambio di idee fra tutti voi, che siete il nostro sostegno. Partecipate
numerosi, grazie!
Grazie mille per le indicazioni, da neofita, lo ritengo un articolo veramente utile, complimenti!
RispondiEliminaIl calcolo del consumo elettrico non è corretto: non tiene in considerazione il consumo in kWh della stampante. I 18 centesimi a cui lei fa riferimento sono i costi di un’apparecchiatura che consuma 1000W e che sta accesa 1 ora... ma se il macchinario consuma 500W i costi ovviamente saranno dimezzati..
RispondiEliminaLa ringraziamo per la sua giustissima osservazione. Ovviamente ciò che dice è vero ma è anche vero che noi abbiamo dato una indicazione di massima che poi ogni utente potrà adeguare alla effettiva potenza impegnata dalla macchina posseduta.
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