COME CALCOLARE I COSTI DI UNA STAMPA 3D

COME CALCOLARE I COSTI DI UNA STAMPA 3D
CONSUMO FILAMENTO - ENERGIA ELETTRICA – OBSOLESCENZA – COSTI DI PROGETTAZIONE

BASSO COSTO E PROBLEMI DI MARKETING
FILOPRINT mette a disposizione una ricerca tecnica sui costi e la gestione della stampa 3D.

Molto spesso ci troviamo ad avere l’esigenza di sapere i costi di una stampa 3d. In specifico ci occorre sapere quanto materiale dovrà essere usato, il tempo di stampa ed il relativo consumo elettrico, nonche i costi di obsolescenza tecnico/commerciale della macchina ed anche quelli relativi alla progettazione ( in proprio o su commissione ) dell’oggetto da stampare.
 
Nelle stampe a modello FDM/FFF i tempi di stampa dipendono dalla precisione voluta e dalla grandezza del modello, si va dai 15 minuti per un piccolo parallelepipedo 3x2x2 cm a 0,25mm di precisione, a diverse ore per stampe grandi – tenuto conto che la dimensione massima stampabile che, per la stragrande maggioranza delle macchine desktop, è di circa 20x20x20cm.
Un’altra cosa da tenere conto è la velocità, cioè a quanti mm/sec deve viaggiare l’estrusore quando stampa. Un valore fino ai 40 mm/sec è considerato medio-lento, dai 50 ai 100 mm/sec si parla di stampa accelerata (anche qui la stampante deve essere configurata a dovere ), oltre i 100 mm/sec la stampante comincia a vibrare in maniera preoccupante.
Nella stampa 3D si utilizzano mesh triangolari. Normalmente i modelli 3D (estensione .stl) scaricati da internet/thingiverse hanno bisogno di una controllatina alla mesh con tool come netfabb o l’ottimo 3D Print Utility dell’Autodesk, che si occupano di controllare che non ci siano “buchi” nella mesh, che porterebbero ad un g-code sbagliato e quindi a difetti nel modello stampato.
Eseguito questo controllo si passa allo slicing. Uno slicer è un tool che serve ad “affettare” il modello 3D, a dividerlo in tanti layer orizzontali che verranno tradotti in coordinate geometriche da passare alla stampante, il g-code. Il g-code non è altro che una serie sterminata di istruzioni pratiche per la stampante: vai dal punto A al punto B estrudendo X quantità di plastica a temperatura pari ad Y, e cosi via.
La catena di comando è quindi la seguente:
Controllo Mesh-> Slicing -> Generazione e controllo g-code -> Print!
Non basta quindi aprire il modello 3D .stl e premere “stampa”, bisogna buttare un occhio al g-code per avere una visione reale di come la stampante si comporterà durante il processo. Una visita ad uno dei tanti g-code viewer a disposizione in rete dovrebbe chiarire questa fase.

Tutti questi software indicano la quantità di materiale usata per una determinata stampa. Ci sentiamo tuttavia di suggerire un piccolo e facile programma ON-LINE che vi invitiamo a testare per sapere l’esatto consumo del materiale, il tempo di stampa ed altri importanti parametri.

Il programma si chiama: gCodeViewer – il link al programma è il seguente:  CLICCA QUI 

gCodeViewer è un visualizzatore e analizzatore direttamente visualizzabile in tempo reale nel proprio browser.

Funziona su qualsiasi sistema operativo in quasi tutti i browser moderni (chrome, firefox, Safari 6, opera, IE10). Tutto quello che dovete fare - è trascinare il file * .gcode alla zona designata. 

Le Caratteristiche attuali includono:

·         Visualizza GCode in 2D, strato dopo strato
o    Mostra ritracts e restart
o    Visualizza stampa / movimento / retrazione velocità
o    Il display Visualizza solo una parte del livello, sequenze animate di layer printing
o    Mostra due strati contemporaneamente in modo da poter controllare gli overhangs
o    Regolare la larghezza della linea per simulare una stampa più accuratamente
o    gcodeiewer cercherà di analizzare gli ugelli ed i diametri dei filamenti da gcode, ma potrebbe non riuscire a farlo. In tal caso sarà necessario impostare manualmente nella scheda 'Stampante Info'
·         Analizzare GCode
o    Tempo di stampa, la quantità di plastica utilizzata, altezza strato, ecc per tutto il file e per singolo strato
o    Riferimento parte visualizzato in un file GCode (cioè selezionare una certa parte di visualizzazione in 2D, passare alla visualizzazione GCode - si metterà in evidenza un elenco di linee che compongono il pezzo visualizzato)
·         Multipiattaforma, disponibile online (ma funziona anche offline), lavora a livello locale (non caricare mai i vostri g-code in nessun modo o scaricare mai nulla da programma)
·         Visualizzazione 3D (da non adoperare mai ! )
·         Ha alcuni problemi, è lento, affamato di memoria e supporta solo i browser moderni
·         Completamente open source in modo che si può usare come volete


Tutte i file suource-code sono disponibili presso - CLICCA QUI 

Detto questo, si dovrebbe essere in grado di sapere quindi quanto materiale serve per una determinata stampa, ma ciò non basta! Occorre anche sapere il consumo di energia elettrica necessario per un stampa.

Dato che il programma gCodeViewer ci dice anche il tempo necessario per portare a termine la stampa in modo corretto, è possibile calcolare, in modo abbastanza preciso, il costo per il consumo di energia elettrica.

La tabella che riportiamo di seguito indica il costo a KWh attualmente in vigore (praticamente equiparato a tutte le linee tariffarie dei principali fornitori di energia elettrica del nostro paese) e può darci quindi l’indicazione di massima del costo totale per l’operazione di stampa dell’oggetto desiderato. La tabella seguente NON è aggiornata ad oggi. Pertanto i costi a KW/ORA potrebbero essere anche sensibilmente superiori. Nel caso, per una maggiore precisione, attenersi alle tariffe in uso attuale del proprio fornitore di energia elettrica.



Nella tabella vengono riportati 7 voci di consumo annuo al quale bisogna riferirsi per un calcolo più preciso. E' indicato altresì la potenza massima utilizzata per la quale il fornitore calcola appunto il costo a kWh di consumo.

Per fare esempio, occorre prendere in considerazione uno dei 7 costi riportati per ogni potenza a contratto. Nel caso in cui si abbia un contratto di fornitura elettrica basato sui 3 Kw di massimo carico ( che è poi quello di solito praticato dalla stragrande maggioranza delle famiglie italiane) il costo euro/KWh sarà da considerare in base alla media di consumo annuo per famiglia.

Nel caso in cui risultasse un consumo annuo di 2.700 Kwh (per fare un esempio di media) il costo orario di consumo elettrico si attesterebbe sui 0,18 euro/kwh.

Ovviamente a questo costo di 0,18 euro/Kwh vanno aggiunte tutte le tasse e le imposte fiscali addebitate in questo caso in Italia che possono far aumentare anche del triplo il costo del kilowattora! Per una azienda in parte queste tasse saranno scaricabili ma, per il privato cittadino invece, completamente a carico senza possibilità alcuna di scarico fiscale.

Se per fare una stampa 3D di un piccolo oggetto, semplice, con la propria stampante risultasse un tempo di stampa di 1 ora si avrebbe di conseguenza 0,18 euro da considerare come costo di consumo elettrico per portare a termine la stampa 3D.  E’ ovvio che più tempo serve e più il costo aumenta, calcolando con una semplice moltiplicazione, l’importo totale in relazione al proprio contratto a consumo. Tutto ovviamente deve essere riportato al consumo effettivo del gruppo alimentazione della stampante 3D posseduta. Ma quello che indichiamo è un semplice esempio che può dare un'idea iniziale del costo per consumo orario a Kw/h medio che si discosta di poco dal reale, anche perchè non c'è solo il consumo della stampante ma anche tutto l'ambiente in cui si lavora dove ci potrebbe essere, impianto luci, condizionamento aria sia fredda che calda, computer sul quale si lavora per la compilazione della geometria da stampare ed i file STL per la stampante, l'uso di altri tipi di apparecchi elettronici che sicuramente fanno da compendio al lavoro di stampa 3D. 

Stessa storia per il calcolo del costo del materiale usato. Il solito programma gCodeViewer, ci mostra la quantità di filamento necessaria in base ovviamente al diametro usato. Prendendo come riferimento il costo al metro (od al grammo) del filamento anche qui basterà fare la solita semplice moltiplicazione per avere il costo del materiale da usare per quella determinata stampa.

Inoltre,  bisognerebbe mettere in conto anche l’usura delle parti “CONSUMABILI” della stampante 3D, soprattutto per quanto riguarda cinghie, pulegge, spingifilo, ugelli, motori indicata come OBSOLESCENZA tecnica ed anche il suo AMMORTAMENTO. Questi costi sono difficilmente quantificabili perché molto variano in relazione ai parametri di stampa, a quanto si usa la macchina ed infine al valore tecnologico che decresce in base al tempo che passa ed alla qualità tecnica della stampante.

Per quanto riguarda le parti consumabili, possiamo suggerire un costo forfettario di 2 euro per stampe di piccoli oggetti fino ad un massimo di 6 euro per stampe grandi (comunque mai più di 20x20x20 in relazione appunto al classico volume di stampa nella stragrande maggioranza delle attuali macchine desktop ) –

Nel caso dell’obsolescenza tecnica vera è propria, da valutare nell’arco di un anno è difficile, in questo caso, poter quantificare in percentuale questo valore, che varia molto in relazione alla qualità della stessa. Se si è acquistato un modello particolarmente performante e pieno di accessori la sua obsolescenza sarà più bassa, mentre inversamente sarà più alta se si è acquistato un modello semplice, senza troppi accessori e magari con caratteristiche della macchina tali da non poter essere classificata come una OPEN-SOURCE. Infatti, i modelli OPEN-SOURCE, avranno una obsolescenza molto bassa perché up-gradabili con nuovi componenti, sempre aggiornati e performanti, che NON faranno venir meno il valore complessivo della macchina stessa.  In questo caso, noi di FILOPRINT, suggeriamo sempre di ponderare bene il primo acquisto della stampante 3D perché è di fondamentale importanza partire bene, magari aspettando un certo periodo per riuscire a raggiungere la somma necessaria per un acquisto equilibrato nel rapporto fra qualità e prezzo. Possiamo dire che di solito, il valore in percentuale dell’obsolescenza tecnica di una macchina OPEN-SOURCE e con molti accessori è MOLTO BASSO nella misura che può essere indicata fino al 10-15 % - Inversamente una macchina semplice e “chiusa” ad ogni possibile variazione e/o up-grade, la percentuale può salire anche ad un buon 60% di base annua.

Infine c’è la considerazione dell’obsolescenza commerciale. Questo valore percentuale è invece piuttosto ben quantificabile e possiamo dire che, per il primo anno, il valor di obsolescenza commerciale è del 22%. Il secondo anno è del 15% il terzo anno è del 10% e poi un 7/8 % fino a raggiungere il valore ZERO del costo di acquisto della macchina. Esempio: se abbiamo acquistato una macchina il cui costo, comprensivo di IVA è stato di 1000 euro, il calcolo dell’obsolescenza dovrà essere cosi quantificato: 1° anno 1000 x - 22% = 780 euro – 2° anno 780 x – 15% =  663 euro – 3° anno 663 x – 10% = 596.70 euro – e poi sempre 7/8% in meno, per tutti gli anni a seguire fino a raggiungere il valore zero. Ovviamente questo è indicativo e va riferito al valore intrinseco che la macchina può avere rispetto alle caratteristiche tecniche, all’uso più o meno intenso che se ne è fatto, all’uso più o meno “improrio” o “ maldestro” della macchina che può aumentare di tanto le percentuali sopra indicate. Diciamo che i valori percentuali indicati, sono riferiti ad una macchina di medio valore tecnico, non troppo adoperata, tenuta bene e senza difetti occulti.

Come si evince da questi parametri finora indicati, non è poi così semplice quantificare il costo di realizzazione di un oggetto considerando peraltro la sola MACCHINA DI STAMPA 3D.


VALUTAZIONE PREZZI IN BASE ALLA TECNICA DI STAMPA

Fused Deposition Modeling (FDM)


Il sistema FDM, quello più comunemente usato, estrude materiali termoplastici fusi da un ugello caldo e costruisce forme strato dopo strato in estrusione a deposizione.

Il calcolo dei prezzi con l'uso di queste macchine FDM è di solito abbastanza semplice, ed espresso come prezzo per centimetro cubo o pollice cubo di materiale. Questo include il volume del pezzo e il volume del materiale di supporto

C'è un da considerate anche un “fattore tempo” da includere nel costo della stampa 3D; tuttavia, questo è molto spesso “inglobato” nel prezzo per centimetri cubi / pollice.

Qui entra in gioco anche la possibilità di estrudere con doppio ugello, nel caso in cui si necessiti di una stampa con anche il materiale di supporto a quello di stampa vero e proprio. A seconda della richiesta e del tipo di macchina usata, il materiale di supporto potrebbe essere lo stesso del materiale della stampa 3D di base, oppure è un materiale completamente diverso che può essere sciolto via lasciando solo la parte stampata.

Un altro fattore determinante è anche quello del massimo riempimento possibile da applicare all'oggetto da stampare. Se la stampa è “solida” nel senso con il massimo grado di riempimento, ci sarà più materiale e più tempo per l'estrusione e quindi più costi.

La maggior parte degli stampatori commerciali di questa classe sono in grado di stampare strati con la massima risoluzione fine come 0,254 millimetri (0.01 pollice) di spessore. Se si desidera strati più sottili e la combinazione stampante / supporti/ materiali lo permette, allora il costo sarà più alto a causa di una macchina più costosa e del tempo maggiore necessario per produrre la parte stampata in 3D.

Tutti i materiali tecnici come Ultem / PPSF, / PEEK / PPSU ecc.ecc. in genere hanno un prezzo ben più alto per centimetri cubi / pollici rispetto ai termoplastici tradizionali (ABS e PC/ GOMMAecc.) inoltre pochi sono i modelli di macchina 3D che sono in grado di realizzare la stampa 3D con simili materiali ed il costo delle stesse è molto alto con un risultato di costi per stampa 3D davvero elevato che può essere giustificato solo per PROTOTIPAZIONI e PICCOLE PRODUZIONI a carattere industriale che in generale possono “sopportare” costi realizzativi così alti.

Sinterizzazione laser selettiva (SLS)


La stampa 3d SLS permette la realizzazione di oggetti con un iniziale primo sottile strato di materiale fine in polvere su un piatto di generazione, come ad esempio il nylon, poi appunto avviene la fusione delle particelle (sinterizzazione) in polvere tramite l'uso di un laser ad alta potenza. Dopo ogni strato che viene costruito, la piastra di accumulo si muove leggermente verso il basso e il processo viene ripetuto fino a quando la parte è completa.

Il vantaggio principale di questo metodo per la stampa 3D è che non vi è alcuna necessità di materiale di supporto, visto che la polvere di nylon contenuta nella base di accumulo la fa da supporto per la stampa.
I due metodi più comuni per il calcolo dei prezzi SLS si basano o sul volume della parte stampata in 3D (la quantità di nylon sinterizzato) o il volume riquadro (lo spazio totale dell'oggetto occupato all'interno della macchina).

A seconda della geometria dell'oggetto e la sua delimitazione di densità nel box, il prezzo di un modello può essere più conveniente rispetto ad un altro. E' bene confrontare quindi vari preventivi dei fornitori del servizio di stampa SLS per riuscire ad avere un ottimo rapporto qualità/prezzo non così facile da raggiungere. Valutare quindi di volta in volta quale sia il migliore per il raggiungimento del nostro scopo. Teoricamente, il prezzo varia molto in relazione alla geometria del pezzo ed alla sua grandezza ma in relatà non sempre questa può essere una regola. Molto spesso entra in gioco l'onesta del fornitore del servizio a dare un ottimo valore di preventivazione come può dipendere anche dalla qualità della macchina ( ed il suo notevole costo di acquisto e manutenzione ) ad incidere sul prezzo del prodotto stampato in 3D. Possiamo dire che questa tecnologia, per sua natura, è molto costosa e non può produrre materiale diverso da polveri di NYLON o similari con possibilità molto limitate per un uso industriale e tecnico.

La stereolitografia (SLA) e POLYJET


La tecnologia SLA produce oggetti strato dopo strato, utilizzando un processo di fotopolimerizzazione, in cui la luce UV provoca catene di molecole che poi vengono “collegate” insieme. La parte viene costruita a far origine da una vasca contenente un bagno di resina fotopolimerica. Quando la stampa è completata, il bagno viene scaricato, rivelando la parte completata.

I sistemi di stampa a PolyJet spray invece funzionano anch'essi con materiali fotopolimero generati su un vassoio di costruzione a strati ultrasottili fino al completamento della parte, ma in un modo simile al funzionamento di normale stampante a getto d'inchiostro. Come il processo SLA, ogni strato con PolyJet è realizzato tramite la luce UV. Il materiale di supporto simile a gel, che è progettato per supportare geometrie complesse, viene rimosso a mano con un getto d'acqua.

Queste tecnologie di stampa 3D sono per la stampa di modelli che richiedono un elevato grado di precisione, o, nel caso di PolyJet, materiali diversi in una singola parte.

Le variabili di prezzo più comuni per realizzare simili oggetti con queste tecnologie comprendono il volume dell'oggetto, il volume di supporto, il volume riquadro di delimitazione, ed il TEMPO MACCHINA necessario per la realizzazione. Spesso, il costo della stampa verrà ottimizzato trovando un orientamento della parte in stampa che bilancia sia una altezza minima che il sostegno minimo per ottenere il minor prezzo possibile di realizzazione. Nel caso di PolyJet, se sono necessari più materiali, il prezzo varierà in relazione ad essi aumentanto in maniera direttamente proporzionale al loro impiego andando quindi ad incidere, a volte anche pesantemente, sul prezzo finale direalizzazione.

Queste tecnologie tendono ad essere un po 'più costose rispetto ad altre forme di stampa 3D. Questo perchè si utilizza macchine di base molto costose, una precisione di stampa molto elevata che richiede più tempo per la produzione e più materiale fotopolimerico più costoso rispetto alle materie plastiche più semplici.

Se avete bisogno di stampe 3D estremamente precise, i sistemi SLA e PolyJet sono quello che state cercando e dovete indirizzarvi su simili sistemi ( e costi realizzativi) per avere il massimo in termine di precisione dimensionale.

DIRECT METAL LASER SINTERING (DMLS)


La tecnologia DMLS è simile aa quella FDM in quanto le parti stampate con questo metodo, richiedono il supporto per sporgenze. Tuttavia, DMLS è anche simile all'SLS perché utilizza la polvere di metallo sottile è uniformemente distribuita su tutta la piastra di generazione in strati sottili che un laser ad alta potenza sinterizza con estrema precisione unendo le particelle metalliche in modo tenace. Il processo viene ripetuto più volte fino a che la parte stampata in 3D è completa.

In molti casi, il costo di una macchina in grado di stampare metalli diversi in una unica soluzione, può fare una enorme differenza nella quantificazione di un prezzo di stampa 3D.

Comunque sia, il tempo macchina è spesso la base di conto nella valutazione del costo totale la cui variabile è di fatto il giusto orientamento del pezzo sull'asse Z (cioè l'altezza). Dal momento che la macchina deve passare più tempo nella lavorazione, stabilito appunto da più strati di polvere per un oggetto più alto, si misura di fatto quel tempo di stampa per quantificare il prezzo dell'oggetto. Se si vuole ridurre al minimo il prezzo della stampa di parti metalliche, occorre valutare bene l'orientamento delle stesse in modo che le facce aperte siano orientati verso l'alto (riduce il sostegno necessario) e che l'asse Z sia sviluppata nel minor modo possibile (cioè porre la parte in modo più piatto possibile).

I metodi principali utilizzati per determinare il prezzo di una parte stampata in DMLS sono il volume della parte, il volume di supporto e il tempo macchina. Meno comunemente, abbiamo anche visto casi in cui è calcolato sulla base dei prezzi di un volume definito da un orientamento ottimale, X e Y e Z. Questo si basa su una stampa con volume di utilizzo assunto al 100%.

A causa di queste differenze, si rischia di vedere ampie variazioni nei prezzi del metallo stampato in 3D.

Con la stampa DMLS è probabile anche visualizzare prezzi minimi molto alti. Questo perchè il fornitore di servizio di stampa a volte fa pagare una tariffa minima predeterminata per oggetti sotto di una certa dimensione, indipendentemente da quanto piccoli essi siano. Questo perchè, le spese di installazione di stampa e i costi di rifinitura dell'oggetto appena stampato, sono elevati ed ancor di più per oggetti medio piccoli che necessitano di un lavoro post-produttivo più lungo ed accurato che appunto fa lievitare il prezzo finale.

E 'anche interessante notare che si può richiedere una post-elaborazione aggiuntiva a parte, per ottenere una ulteriore qualità della superficie dell'oggetto, cosa questa che fa levitare e di molto il prezzo finale. Le parti in metallo stampato in 3D realizzati con tecnologia DMLS possono essere saldati e possono essere lucidato successivamente. Assicurarsi sempre, in sede di preventivo, di specificare il tipo di finitura necessario per il vostro oggetto in 3D in quanto questo può avere un impatto notevole sul prezzo finale.



Ci sono poi altri costi da tenere in considerazione quali; il costo orario (o a progetto) per la realizzazione del prototipo tridimensionale con il software di modellazione (cosa peraltro non da tutti così facilmente realizzabile e molto variabile di valore in base alle capacità del tecnico progettista o dello studio di realizzazione). Il costo del controllo di verifica stampabilità nel caso in cui il file .STL sia fornito dal cliente, conseguente dal costo della “messa in macchina” dell’oggetto con la relativa parametrizzazione della macchina, in relazione anche alle caratteristiche di stampa volute e/o necessarie, per quel determinato oggetto.

Non ultimo per importanza, i costi di gestione di una azienda. Se si è costituita una ditta individuale oppure una società, si deve considerare anche i costi di gestione dell'azienda, peraltro molto variabili in relazione appunto alla forma fiscale della ditta appena costitutita o rilevata.
Possiamo indicativamente inquadrare i costi di gestione di una azienda in modo generale come segue: AFFITTO LOCALI (se non di proprietà) - spese legate all'energia, al contratto telefonico, idrico, assicurativo, di gestione informatica ed amministrativa, di spese legate agli imballi, alle spedizioni, alle manutenzioni varie e, molto importante, ai costi di eventuali dipendenti oltre che i costi societari, nel caso appunto si sia costituito una società.
Queste spese possono incidere in modo considerevole sul costo di una stampa 3D soprattutto nel caso in cui si sia creato un sistema di SERVICE DI STAMPA. In questo caso sottolineiamo che bisogna considerare una cosa importante. I macchinari per la stampa 3D sono in continua evoluzione e l'elevata obsolescenza degli stessi NON deve essere sottovalutata perché una macchina per la stampa 3D ( in relazione appunto a ciò che si vuole stampare ) può avere costi di acquisto e gestione molto alti, che non possono non essere presi in considerazione al momento della costituzione della ditta operativa. 


BASSO COSTO E PROBLEMI DI MARKETING
Molti sono quelli che nell'anno 2016 si sono cimentati nella progettazione e realizzazione di stampanti 3D a prezzi bassi nel tentativo di raggiungere quote di mercato, ma molti di loro hanno fallito miseramente. Molte spesso, anzi praticamente sempre, riescono ad attirare molta attenzione dai mas-media e dagli utenti perché il prezzo delle macchine in vendita basso è “apparentemente” attraente agli acquirenti parsimoniosi.
Quel segmento di mercato è altamente competitivo e pertanto richiede molta attenzione al pricing, dato che per forza i livelli di margine sono molto stretti perché coperti dalla speranza in un grande giro di affari e fatturato a coprire appunto i margini ridotti.
Ad esempio, diciamo che si sta valutando di vendere una stampante 3D desktop ad un prezzo di mercato di USD$ 300 per unità. Il margine su una macchina del genere è certo livellato ad un segmento molto sottile di resa, diciamo all'incirca solo USD$ 30 per unità (o forse anche meno).



Ora, a causa del prezzo così basso, è possibile ( ma non è detto ) di ricevere una enorme quantità di ordini supponiamo, 10.000 unità. Ma per tutto il lavoro di costruzione e spedizione di 10.000 unità, si può beneficiare “solo” di USD$ 300.000.
E da questo risultato economico di $300.000 che si deve poi partire per detrarre innanzitutto le paghe per il personale. Di solito la spesa per un dipendente di medio/alto livello ha un bilancio di USD$ 40K ( circa 30.000 euro annue fra paga e contributi previdenziali) per membro del personale. Mettiamo che si debba pagare 7/8 persone per un anno o, più probabilmente, 5 persone per un anno e mezzo.
Ora, cinque persone possono produrre 10.000 unità? In un anno? Correttamente?
Si potrebbe pensare che si potrebbe essere in grado di produrre 833 unità al mese per un anno, con ciascuna delle cinque unità che fa 166, o circa 8-9 al giorno. Uno ogni ora.
Ma c'è di più- è possibile utilizzare tutte le cinque persone per costruire macchine? Si deve tener conto che si deve fare tantissime altre cose per la gestione dell'azienda. Ad esempio è necessario:
・ Gestire il marketing, pubblicità, siti web, sociali media, comunicazione e simili
・ Gestire dati finanziari, contabilità, pagamenti, prestiti, investimenti, crediti, spese generali, affitti, valori di obsolescenza dei macchinari usati per la produzione.
Ognuno di questi può prendere l'impegno di una persona, per un totale di almeno tre persone.
Ma non solo, a tutto questo si presuppone un disegno tecnico ed una funzionalità di macchina perfetto, senza particolari fermi macchina e soprattutto senza rotture meccaniche od elettroniche e che quindi abbia bisogno solo di essere assemblata. Cosa questa che non si verifica praticamente mai. Ci saranno bug, problemi tecnici di varia natura che possono sorgere nell'uso intensivo e diverse nuove versioni del software della macchina da sviluppare per permettere alla stessa di superare i soliti obbligatori software up-grades. Quindi si deve anche considerare quanto segue:
・ Gestire la progettazione hardware & sviluppo, manutenzione della macchina e gestire le richieste ed problemi evidenziati dai clienti
・ Gestire software di progettazione & sviluppo, manutenzione ed anche le richieste di aiuto da parte dei clienti per i loro problemi, i quali si aspettano un Feed-Back immediato ( quindi instaurare una Hot-Line giornaliera settimanale)
Vale la pena quindi ad una persona, di investire denaro contante per assemblare 42 macchine al giorno, per tutto l'anno, con simili costi?
No che non è vero, perché QUALCOSA sicuramente potrebbe andare storto. Vari sono i fattori; ci potrebbe essere un ritardo di spedizione o un lotto difettoso di componenti. O un bug di programma che necessita di un controllo accurato su macchine già costruite per essere risolto, prima della spedizione delle stesse.
Molto sostengono che si potrebbe tentare di vendere ancora più macchine in aggiunta alle già prodotte per generare più soldi durante l'anno, ma indovinate un po' !?! - si finisce con ancora più macchine da costruire, con ancora più persone, problemi e tempo legati alla produzione.
Come si può allora eventualmente gestire tutto questo?
È farlo con soldi contanti. Quindi in pratica occorrono contanti per ulteriori braccia e cervelli per eseguire rapidamente e tecnicamente tutto il lavoro da svolgere. Contanti per emergenza spedizioni di pezzi di ricambio. Contanti per ulteriori test per garantire che le cose funzionano correttamente. Contanti per contingenze.
Si spende denaro per avere più margine. Ma non si hanno contanti se si dispone di un margine iniziale di attività così “sottile”. Quindi risulta impossibile aumentare la produzione e si prospetta così il fallimento.
Ecco perché vendere stampanti 3D desktop a basso prezzo ( ma questo vale anche per qualsiasi altro prodotto tecnologico o meno che sia) sia davvero un grosso rischio. Bisogna essere incredibilmente esperti in business planning per sopravvivere a tali circostanze. Una società di grande successo in questo senso è Printrbot, una azienda molto popolare e capace di produrre macchine 3D a basso costo. Essi sono incredibilmente diligente nella loro pianificazione finanziaria per garantire loro il miglior prezzo - ma anche il flusso di cassa sufficiente per le operazioni di continuità necessarie.
Nello specifico quindi, un prezzo di mercato a partire da USD$ 1.000, può essere indicativo e ragionevole per garantire quel margine sufficiente per fare effettivamente il giusto business. D'altra parte, una macchina da appena $250 USD ci si deve aspettare davvero poco come qualità generale, perché è il suo prezzo di vendita palesa opinabili opinioni di progettazione. Ma c'è dell'altro; una macchina da $250 USD prodotta da una grande azienda già affermata, probabilmente è una scommessa che più avere un senso solo nell'ottica di un investimento supportato da risorse economiche provenienti da altri settori di vendita già affermati e redditizi e che quindi si può permettere un simile investimento per nuove quote di mercato.
Viceversa, un'azienda che si deve affermare sul mercato, partendo da zero con un prodotto a basso costo, è molto probabile che non riesca a raggiungere l'obbiettivo prefissato proprio in funzione di quanto sopra detto
La linea di fondo è questa: più basso è il prezzo, più scettici si dovrebbe essere nel ponderare l'acquisto di una macchina 3D.



Low-Cost = Low-quality? Non sempre è vero ma occorre prendere bene in considerazione il “blasone” della fabbrica produttrice e soprattutto quello che è riuscita a fare fino ad oggi sul mercato. Una azienda giovane non può, in generale, produrre una macchina a basso costo quindi, diffidare dagli sconosciuti! Questo è un suggerimento!


Speriamo, con questo servizio, di aver fatto cosa gradita a molti utenti che ci hanno chiesto chiarimenti in tal senso. Fateci sapere i vostri pareri con commenti costruttivi a questo post che possano aumentare il valore informativo per tutti per un miglior servizio e scambio di idee fra tutti voi, che siete il nostro sostegno. Partecipate numerosi, grazie!

Commenti

  1. Grazie mille per le indicazioni, da neofita, lo ritengo un articolo veramente utile, complimenti!

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  2. Il calcolo del consumo elettrico non è corretto: non tiene in considerazione il consumo in kWh della stampante. I 18 centesimi a cui lei fa riferimento sono i costi di un’apparecchiatura che consuma 1000W e che sta accesa 1 ora... ma se il macchinario consuma 500W i costi ovviamente saranno dimezzati..

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  3. La ringraziamo per la sua giustissima osservazione. Ovviamente ciò che dice è vero ma è anche vero che noi abbiamo dato una indicazione di massima che poi ogni utente potrà adeguare alla effettiva potenza impegnata dalla macchina posseduta.

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