COME LUCIDARE FILAMENTI COLORFABB COPPERFILL - BRONZEFILL - BRASSFILL DA FILOPRINT

DA FILOPRINT E COLORFABB UN TUTORIAL PER LA POST-PRODUZIONE E LUCIDATURA DEI MATERIALI BRONZEFILL – BRASSFILL – COPPERFILL

FILOPRINT e la prestigiosa COLORFABB, di cui ricordiamo essere uno dei distributori ufficiali per l'Italia, presentano un nuovo TUTORIAL questa volta su come eseguire la lucidatura e post-lavorazione dei materiali simil metallo della COLORFABB, e da noi venduti anche a metri sul nostro shop on line nel settore dei PLA METALLICI come BRONZE FILL - COPPERFILL - GLOWFILL

FOTO 1


Stiamo parlando di una spiegazione, gentilmente realizzata da un tecnico della COLORFABB il sig. Jos Deelen, che ci evidenzia le procedure per la realizzazione di ottimi oggetti trattati dopo la stampa 3D di una qualità davvero notevole, tanto da farli sembrare in tutto e per tutto degli oggetti metallici, sia come aspetto ma anche per la pesantezza intrinseca appunto alla qualità del filamento stesso.

Post-processing: come creare un “ Rocket Ship “

In particolare, per questo tutorial, viene usato un oggetto molto ben fatto dal nome “gCreate Official Rocket Ship” liberamente scaricabile e stampabile da Thingiverse: CLICCA QUI

La parte superiore è stata stampata in copperFill con una Makerbot Replicator 2. La stampa side-by-side dei laterali, non solo ha consentito di ridurre il tempo di realizzazione degli strati ma ha anche fornito un sostegno per le zone più fragili. La fiamma è stata realizzata con il brassFill ed il fumo invece con glowFill stampato quest'ultimo su di una stampante STACKER 3D. La stampa è riuscita molto liscia come impatto visivo ed inoltre, il bagliore del GLOW nel buio enfatizza l'effetto notturno della nuvola di vapore della propulsione!

La stampa è durata circa un giorno intero. E' stato usato un ugello 0,8mm per creare il corpo bronzeFill del razzo. Con 3 perimetri, 0,12mm layerheight e il 15% di riempimento questo pezzo pesa circa 1,2 kg. Questo aggiunge un senso di pesantezza al modello da farlo sembrare davvero di metallo ed inoltre perfettamente idoneo per una post-produzione ad-hoc.

FOTO 2


RAFFORZARE IL MODELLO

Con un modello piuttosto pesante ma con una zona piuttosto piccola di collegamento alla base come fumo, è stato deciso di aggiungere un po' di “forza interna” al modello per assicurarsi che non si sarebbe rotto ad un possibile impatto con superfici dure. Un'asta filettata M8 è stata inserita sul fondo forato del corpo e incollata utilizzando un adesivo poliuretanico ad espansione. La fiamma è stata ri-disegnata con il CAD per consentire l'asta di entrare dritta nella parte superiore del blocco fumo che è stato perforato per ricevere l'altra estremità dell'asta M8. Dallo buco fatto in cima al blocco fumo è stato riempito con intonaco in modo da far pesare la base ed assicurarsi così che rimanesse ben salda al piano di appoggio.

FOTO 3


CARTEGGIATURA

Dopo aver stampato tutte le parti dei razzi propulsori, essi sono stati sabbiati a mano con cartavetrata a partire dalla grana 280, una spugna abrasiva e una serie di piccole lime. In primo luogo occorre lavorare sui piccole porzioni di oggetto piano piano e procedere in tangenza a 45 gradi. Ciò consente di lavorare con la massima attenzione segna intaccare i punti di lavoro.
Come sempre, quando si lavora su questi tipi di materiali, occorre fare attenzione a non generare troppo calore nel modello. Con una temperatura di transizione vetrosa di circa 55 °C del filamento è abbastanza facile che si deformi in modo permanente se si lavora troppo duramente sulla superficie del modello. Quindi è bene lavorare solo su piccole porzioni e su di un'area specifica per pochi secondi alla volta e lasciare che la carta vetrata faccia il suo lavoro senza incidere troppo. Carteggiare sott'acqua aiuterà a prevenire accumulo di calore e polvere, ma se si lavora con pazienza tutto andrà bene.

FOTO 4


L'obiettivo è quello di appianare il modello il più possibile e di creare una superficie piana sulle particelle metalliche. Con una superficie liscia non ci sono punti in cui lo sporco e le ombre possono formarsi sul modello, dando così il massimo splendore. È per questo che dopo la levigatura iniziale alla gorssa, occorre smussare con cartavetra sempre più fine a grana 600 per creare una superficie perfettamente liscia per alcune delle aree difficili da raggiungere con strumenti grandi di levigatura, come la grande cupola sul corpo e il naso di rame.

LUCIDATURA
Quando il modello ha raggiunto il massimo possibile di lisciatura è il momento del tocco finale: la lucidatura. E' stato utilizzato un metodo “fai da te” di lucidatura, con una piccola ruota per lucidare montato su un piccolo trapano. La ruota di lucidatura è acquistabile in qualsiasi negozio di ferramenta locale. Per il composto a pasta di lucidatura è stato usato un prodotto specifico dal nome high gloss super-finish prodotto da Menzerna  

Tuttavia, la maggior parte dei prodotti lucidanti per metalli morbidi dovrebbero funzionare bene. Il modo più semplice per impostare questa funzione è quello di montare il trapano in una morsa e porlo in funzione mentre si sposta l'oggetto sopra la ruota. ATTENZIONE: eseguire la lucidatura con piccoli colpetti sulla spazzola che gira ad regime molto alto perchè il calore generato potrebbe distruggere l'oggetto!

FOTO 5


Occorre molta pazienza ed agire con estrema cura. Prendete il vostro tempo e variate costantemente gli angoli di impatto in diversi punti, questo per consentire al materiale di raffreddarsi tra le varie passate. I migliori risultati si hanno premendo l'oggetto sulla ruota con un po' di forza per pochi secondi, mentre si muove su e giù.

In questa immagine (VEDI FOTO 6) si può notare la differenza tra la parte inferiore lucidata con la pasta e quella superiore che è stata solo levigata ed ancora da trattare con la pasta.


GUARDANDO UN PO' PIU' DA VICINO

Diamo un'occhiata più da vicino a cosa accade quando il materiale è lucidato. Il materiale contiene minuscole particelle della polvere di metallo in forma di sfere. L'obiettivo, durante la post-elaborazione, è quello di creare una superficie piana su queste sfere per aumentare la superficie riflettente. Se si da' un'occhiata alla 
FOTO 7, scattata da un microscopio a 200x, si nota che l'immagine a sinistra mostra il materiale BRONZEFILL lucidato invecchiato (con qualche patina in mezzo), mentre a destra è bronzeFill ancora da lucidare semplicemente solo scartato.


IL RISULTATO FINALE

Il risultato finale è davvero notevole, soprattutto perché è stato usato solo attrezzature di base che si possono facilmente reperire ed utilizzare a casa. I toni più scuri possono apparire come una speciale patina di finitura, ma sono solo il residuo della lucidatura. Le parti lucide come il naso in copperFill e la cupola hanno avuto una ulteriore lucidatura con uno speciale POLISH dal nome BRASSO per eliminare questo residuo e far si che l'oggetto emanasse una brillantezza unica.










Commenti