COME
STAMPARE IN 3D CON IL FILAMENTO XT HT 5300 UN OGGETTO CON LA MASSIMA
TRASPARENZA POSSIBILE
FILOPRINT
propone, grazie all'aiuto di Jos Deelen tecnico del TEAM Colorfabb,
un piccolo tutorial indicativo su come eseguire una stampa in 3D con
un elevato livello di trasparenza.
Premettiamo
che questo test ovviamente è solo una indicazione di massima ed il
grado di trasparenza raggiunto e visibile nelle foto, è riferito a
setting di stampa indicati che ovviamente potrebbero non essere
validi per tutte i vari modelli generici di stampanti 3D FDM
Il
materiale usato è precisamente il XT HT 5300 TRASPARENTE appunto
della ColorFabb, che di fatto è molto adatto a questo tipo di resa
grazie alle sue elevate caratteristiche di flusso. Maggiori
informazioni saranno pubblicate in seguito appena saranno completati
ulteriori test di prova.
Tuttavia
è possibile tentare di eseguire una prova anche già fin da subito
in modo da cercare soluzioni qualitative indirizzate alla massima
trasparenza possibile.
Il modello
del test di questo tutorial è possibile scaricarlo gratuitamente da
Walter Hsiao su Thingiverse a questo link qui
A causa del processo di stampa 3Ddi tipo additivo, c'è sempre un limite a quanto trasparente possa risultare la vostra stampa 3D. Con la maggior parte dei materiali si notano piccole lacune tra le righe stampate in 3D che mai realmente si riempiono, risultando quindi di un aspetto “lattiginoso” quando si stampa con filamenti trasparenti. IL filamento colorFabb_HT xt 5300 riesce a chiudere completamente queste lacune, con il risultato di una parte completamente solida e trasparente. Una stampa trasparente non solo significa nuove ed entusiasmanti applicazioni ottiche, ma anche massima resistenza in quanto il materiale è completamente fuso in ogni suo layer.
Materiale
e calore
La stampa di prodotti molto chiari si basa principalmente su due aspetti fondamentali: estrudere abbastanza materiale ed ottenere abbastanza calore (energia) nel nuovo materiale. Il modo più semplice per iniziare è il blocco in alcune impostazioni e giocare solo con la temperatura, la velocità e la portata.
Abbiamo iniziato con un ugello 0,8mm; nessun raffreddamento; 0,1mm layerheight; 20mm / s e naturalmente 100% di infill. In termini di temperatura, impostare il lettino riscaldato al massimo e spingere il vostro hotend fino ad almeno 260 °C. Usando questo come punto di partenza, è possibile già eseguire lavori sufficientemente trasparenti con diversi tipi di macchine, il che porta quindi a supporre che questa sia la strada gisuta da seguire per uno standard di stampa trasparente.
La stampa di prodotti molto chiari si basa principalmente su due aspetti fondamentali: estrudere abbastanza materiale ed ottenere abbastanza calore (energia) nel nuovo materiale. Il modo più semplice per iniziare è il blocco in alcune impostazioni e giocare solo con la temperatura, la velocità e la portata.
Abbiamo iniziato con un ugello 0,8mm; nessun raffreddamento; 0,1mm layerheight; 20mm / s e naturalmente 100% di infill. In termini di temperatura, impostare il lettino riscaldato al massimo e spingere il vostro hotend fino ad almeno 260 °C. Usando questo come punto di partenza, è possibile già eseguire lavori sufficientemente trasparenti con diversi tipi di macchine, il che porta quindi a supporre che questa sia la strada gisuta da seguire per uno standard di stampa trasparente.
Ovviamente
le variazioni personalizzate di setting tra varie stampanti (anche
dallo stesso tipo!) porteranno sicuramente a risultati migliori ma
questa è comunque un'indicazione di base su cui muoversi. Inoltre,
l'eventuale materiale di rivestimento del letto di stampa ha una
grande influenza sulla trasparenza. Un cappotto di una spruzzata di
lacca per stampa 3d ( tipo 3DLAC) su una lastra di vetro sembra
funzionare al meglio e si consiglia per ora di usare questo
metodo.
Il primo obbiettivo è quello di ottenere la giusta temperatura del materiale con la giusta quantità di materiale appunto da estrudere
Il primo obbiettivo è quello di ottenere la giusta temperatura del materiale con la giusta quantità di materiale appunto da estrudere
Questa
è possibile ottenerlo da una combinazione equilibrata tra un volume
per secondo di materiale in estrusione e la temperatura ugello. Se la
stampante ha un massimo di 260 °C e non è possibile salire, allora
conviene giocare con la velocità, altrimenti ( se la macchina lo
permette) si potrebbe provare a stampare un po' più caldo per
consentire una maggiore velocità.
Una
stampa troppo calda si tradurrà in bolle minuscole all'interno della
stampa oltre che rendere l'oggetto finito di una colorazione un po'
tendente al giallastro. La stampa troppo fredda invece non permettere
di fondere bene i layer insieme rendendo la stampa piena di strisce
biancastre.
Con
la temperatura come sopra indicata, si può iniziare a giocare con il
flusso. Provare ad alzarlo al massimo senza perdere (troppo) di
precisione dimensionale evitando quindi di generare artefatti come
rigonfiamenti o malformazioni sulla parte superiore della stampa.
Giocando quindi con il flusso ed ottimizzarlo al massimo si possono
realizzare oggetti come quelli in foto, senza dover trattare poi la
parte con nessun tipo di post-elaborazione.
Usando
la stessa tecnica per la post-elaborazione di oggetti stampati con
tipologie di filamenti metallici ( vedi bronzefill – brassfill –
copperfill), è possibile levigare l'oggetto esternamente utilizzando
carta abrasiva fina a 600 grit. Questo si traduce in una levigatura
molto omogenea ma la finitura si opacizza. La cosa si può risolvere
con l'applicazione di smalto per rendere la parte davvero
incredibilmente trasparente. Vi faremo sapere appena possibile altri
test in merito a questo tipo di operazione.
IL risultato con la levigatura è quello della foto con sfondo blu allegata
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