PRUSA AGGIUNGE LA FUNZIONE SMOOTH VARIABLE LAYER HEIGHT A SLIC3R CONSENTENDO LA REGOLAZIONE DELL'ALTEZZA LAYER IN MID-PRINT
PRUSA AGGIUNGE LA FUNZIONE SMOOTH
VARIABLE LAYER HEIGHT A SLIC3R CONSENTENDO LA REGOLAZIONE
DELL'ALTEZZA LAYER IN MID-PRINT
FILOPRINT propone questo interessante servizio sulla nota stampante 3D Prusa, prodotta appunto dal noto produttore di stampanti 3D open-source
ha da oggi aggiunto una funzione al programma di slicing una funzione
interessante chiamata “Smooth Variable Layer Height”
(SVLH) per il suo generatore di codice G Slic3r
Prusa Edition. La funzione consente agli utenti di stampare alcune
aree di una stampa con specifiche altezze di livello, consentendo
perfette superfici inclinate senza i fastidiosi “Ridge” di
livello.
Foto 1
Selezionare l'altezza layer per un oggetto in stampa 3D è di solito
un compromesso tra qualità di stampa e tempi di stampa. Se troppo
basso si avrà una qualità di stampa pessima con linee di livello
molto visibili; se troppo alto, si ha una qualità di stampa
notevolmente più alta ma con tempi di attesa molto lunghi. Per molti
utenti, la scelta dell'altezza strato è quindi una sorta di
compromesso, fra una risoluzione appena sufficiente per rendere
l'oggetto presentabile ed il tempo più basso possibile per averlo
stampato in 3D.
Per alcuni oggetti tuttavia, ci sono ulteriori considerazioni che possono entrare in gioco. Si consideri una parte stampata in 3D che ha due sezioni distinte, una squadrata e una rotonda; la zona squadrata “boxy” non avrebbe bisogno di una altezza strato particolarmente fine per ottenere un aspetto perfetto, ma la zona rotonda “round” invece tende a mostrare un evidente "effetto scala" (visibilità dei singoli strati), se non stampato ad un'altezza livello più fine. Per gli oggetti di questo tipo, l'utente deve decidere se fare stampare ad una risoluzione fine, perdere tempo sulla zona squadrata “boxy” oppure stampare a bassa risoluzione e potenzialmente rovinare tutto il resto della zona tonda?
In queste situazioni, la soluzione al dilemma è l'uso di una altezza variabile di strato, un (sorprendentemente poco utilizzato) processo che è appena stato incorporato nel Slic3r Prusa Edition all'interno del generatore G-codice per stampanti Prusa RepRap 3D. Questa caratteristica comporta la stampa di un singolo oggetto con l'altezza strato regolabile in modo dinamico in alcune aree dell'oggetto durante la stampa. Per gli oggetti difficili come quello citato sopra, questa funzione altezza strato variabile può innescare un veloce LAYER HEIGHT spesso per le aree semplici o diritte dell'oggetto, cambiando senza problemi ad una altezza strato più sottile per le zone curve o altrimenti difficili.
Per alcuni oggetti tuttavia, ci sono ulteriori considerazioni che possono entrare in gioco. Si consideri una parte stampata in 3D che ha due sezioni distinte, una squadrata e una rotonda; la zona squadrata “boxy” non avrebbe bisogno di una altezza strato particolarmente fine per ottenere un aspetto perfetto, ma la zona rotonda “round” invece tende a mostrare un evidente "effetto scala" (visibilità dei singoli strati), se non stampato ad un'altezza livello più fine. Per gli oggetti di questo tipo, l'utente deve decidere se fare stampare ad una risoluzione fine, perdere tempo sulla zona squadrata “boxy” oppure stampare a bassa risoluzione e potenzialmente rovinare tutto il resto della zona tonda?
In queste situazioni, la soluzione al dilemma è l'uso di una altezza variabile di strato, un (sorprendentemente poco utilizzato) processo che è appena stato incorporato nel Slic3r Prusa Edition all'interno del generatore G-codice per stampanti Prusa RepRap 3D. Questa caratteristica comporta la stampa di un singolo oggetto con l'altezza strato regolabile in modo dinamico in alcune aree dell'oggetto durante la stampa. Per gli oggetti difficili come quello citato sopra, questa funzione altezza strato variabile può innescare un veloce LAYER HEIGHT spesso per le aree semplici o diritte dell'oggetto, cambiando senza problemi ad una altezza strato più sottile per le zone curve o altrimenti difficili.
Foto 2
Con la nuova funzione di altezza variabile in Slic3r Prusa Edition,
gli utenti possono "dipingere" parti di un oggetto 3D che
richiedono un dettaglio più fine. Il software poi girare
automaticamente queste informazioni al G-code, istruendo la stampante
Prusa 3D per regolare l'altezza strato di tutta la stampa.
L'aggiustamento tra altezze strato avviene in modo molto lineare e
graduale prevenendo la comparsa di scalettature di bassa qualità
visiva. Il livellamento è molto importante e non è presente in
nessun altro software di slicing afferma Josef Prusa, fondatore di
Prusa Research.
Fino ad oggi fare questo controllo è stato possibile solo istruendo manualmente la stampante 3D in modo tale da variare appunto in modo NON automatico le variabili di altezza strato. Questa nuova funzione SVLH per gli utenti di stampanti 3D Prusa, dovrebbe rendere il processo molto più semplice e intuitivo. Questo renderà la superficie degli oggetti liscia e di alta qualità, stampabile in uno spazio di tempo più breve rispetto al passato, senza particolari problemi o conoscenze tecniche a tutto vantaggio anche degli utenti di qualsiasi livello di abilità.
Fino ad oggi fare questo controllo è stato possibile solo istruendo manualmente la stampante 3D in modo tale da variare appunto in modo NON automatico le variabili di altezza strato. Questa nuova funzione SVLH per gli utenti di stampanti 3D Prusa, dovrebbe rendere il processo molto più semplice e intuitivo. Questo renderà la superficie degli oggetti liscia e di alta qualità, stampabile in uno spazio di tempo più breve rispetto al passato, senza particolari problemi o conoscenze tecniche a tutto vantaggio anche degli utenti di qualsiasi livello di abilità.
Foto 3
Altre
caratteristiche incluse nel nuovo Prusa Slic3r sono visionabili al
link seguente: CLICCA QUI e saranno fornite in bundle con il driver 1.7.6 di Prusa.
La nuova routine
comporterà le seguenti migliorie; i supporti verranno generati sulla
griglia di partenza, risparmiando tempo e riducendo le dimensioni del
G-code. Un'altra aggiunta è “Slicing info” un report
che mostra la quantità di filamento utilizzato e il suo costo che
apparirà dopo la generazione G-code.
FILMATO PRESENTAZIONE: CLICCA QUI
Courtesy by: 3dsoftware
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